L’INTERVISTA/MAURO COLOMBO (SILEA): “SUL TELERISCALDAMENTO BASTA CHIEDERE AGLI ABITANTI
DI BERGAMO E BRESCIA”

mauro-colomboLECCO – Il tema è “scottante”, se ci passate il brutto gioco di parole in tema di teleriscaldamento, rifiuti che bruciano e quant’altro. Ma non solo di termovalorizzatore abbiamo parlato in questa lunga intervista con il n. 1 di Silea, Mauro Colombo. Che naturalmente difende il progetto di gestione del calore per 20mila “cittadini equivalenti” e interviene anche su bilanci, igiene urbana, raccolta differenziata, Comitati, media…
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Presidente, secondo lei perché questa fortissima attenzione rispetto al Teleriscaldamento? Nella sostanza, ma pure nei modi, una vicenda molto sentita: come giudica questa sorta di “accanimento” che coinvolge singoli e comitati, amministratori e politici, cittadini eccetera?
teleriscaldamento-silea-slide-rappresentazione-1Alla base credo vi sia una confusione di fondo, che ha portato fin dalle prime battute il dibattito – in molti casi in modo inconsapevole, ma in altri in modo assolutamente scientifico – a collegare in modo inscindibile il teleriscaldamento con la fonte che, alla situazione attuale, lo dovrebbe alimentare, ovvero il termovalorizzatore. Viceversa non si capirebbe il motivo di questa polemica: si coglie l’occasione di dire “no” al teleriscaldamento per chiedere il “decomissioning” del termovalorizzatore.
Infatti, come abbiamo avuto modo di spiegare in più occasioni, il teleriscaldamento produce numerosi vantaggi. In primo luogo di tipo ambientale, perché la gestione calore mediante il teleriscaldamento garantisce un utilizzo efficiente e centralizzato del calore. L’impianto di produzione del calore è costantemente monitorato e ottimizzato, garantendo la massima sostenibilità e riducendo le emissioni complessive in atmosfera.
Da un punto di vista economico, per i 20mila cittadini equivalenti che ne usufruiranno, l’assenza della caldaia elimina le spese inerenti alle verifiche e manutenzioni periodiche degli impianti; la tariffa è più competitiva rispetto al gas metano; si riducono i costi complessivi del riscaldamento dell’edificio e gli edifici allacciati al teleriscaldamento possono godere di un’efficienza energetica più alta.
Infine, il teleriscaldamento garantisce massima sicurezza ed alto livello di affidabilità, essendo costituito da una rete sicura di tubazioni isolate ed interrate per l’acqua calda e non prendendo alcun utilizzo di combustibile negli edifici serviti; si eliminano così i pericoli di fughe di gas e le relative pratiche di prevenzione incendi. Per altro tutte le esperienze in tema di teleriscaldamento sono viste in modo estremamente positivo dai cittadini: basterebbe chiedere agli abitanti di Bergamo o di Brescia.

Viene però detto che, con il teleriscaldamento, aumenteranno i rifiuti da bruciare nel
di Valmadrera…
no al teleriscaldamento confindustria“È uno dei cavalli di battaglia del fronte del no. Ma non è affatto vero. il termovalorizzatore di Valmadrera funziona infatti già a massimo carico termico, secondo l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata da Regione Lombardia nel settembre 2014. La realizzazione del progetto di teleriscaldamento proposto da SILEA SpA non può quindi determinare un aumento dei rifiuti da bruciare nel termovalorizzatore. Semmai
il teleriscaldamento si propone di recuperare gran parte del calore già attualmente prodotto dal termovalorizzatore e ora disperso (da 70 mila e 90 mila MW termici ora) per alimentare (acqua calda sanitaria e riscaldamento) un bacino di circa 20 mila abitanti equivalenti di Valmadrera, Malgrate e Lecco.

Quanto all’altro aspetto, quello economico, che afferma che gli investimenti sarebbero eccessivi, voglio ribadire che SILEA sosterrà direttamente, con l’autofinanziamento, solo la parte di investimento relativo alla centrale di teleriscaldamento, e dunque 13,2 Milioni di Euro. I restanti 35,5 milioni di Euro relativi alla rete di distribuzione saranno sostenuti direttamente dalla Società che si aggiudicherà la gara per la distribuzione del calore. Nessun onere aggiuntivo graverà quindi sui cittadini.

Tuttavia il teleriscaldamento funzionerà con il termovalorizzatore.
Finché il termovalorizzatore di Valmadrera è autorizzato ad operare, ovvero fino al dicembre 2032, sì. Ma il progetto del teleriscaldamento, messo a punto dal Politecnico di Milano su richiesta di SILEA SpA, potrà in futuro sfruttare altre forme di alimentazione: gas naturale, biomasse, calore disperso dalle industrie, pompe di calore che utilizzano la differenza di temperatura dell’acqua, solare termico, etc.

Differenziata: molti Comuni (ancora troppi) sono sotto gli standard minimi: come ovviare – al di là della possibile “auto sensibilizzazione” della cittadinanza?
rifiuti raccolta differenziata“Innanzitutto bisogna precisare che le classifiche ci collocano in un’ottimale posizione in tema di raccolta differenziata: la percentuale al 2015 è, a livello provinciale, del 61,9%, ma i primi dati che stiamo registrando a consuntivo sul 2016 evidenziano un ulteriore significativo incremento, che attendiamo venga confermato dai risultati che saranno resi noti dalla Provincia di Lecco. Abbiamo l’obiettivo di arrivare al 67% entro il 2020, e speriamo di riuscire ad anticipare. Tuttavia il punto di partenza è proprio l’educazione ambientale dei cittadini. Da parte nostra siamo impegnati in prima linea su questo fronte: dagli interventi sulle scuole, che ogni anno coinvolgono circa 5000 giovani e i loro insegnanti, agli open day, dall’introduzione di nuove raccolte (come le capsule d’alluminio del caffè) all’informazione puntuale attraverso l’APP DifferenziaTi, fino alle campagne di sensibilizzazione che realizziamo autonomamente o in collaborazione con altri soggetti, come nel caso del “Decalogo del condominio riciclone” che ci vede affiancati da ANACI. Occorre ridurre i consumi, contenere gli sprechi, differenziare correttamente.

Nello stesso ambito, la Valsassina e spesso le località a vocazione  turistica sono agli ultimi posti della classifica dei “ricicloni”. Anche  qui, che fare?
Il problema della Valsassina è legato principalmente alla struttura stessa del territorio, che rende difficile garantire un servizio a tutte le numerose frazioni dislocate spesso in località lontane o poco agibili. Ma, in generale, credo che occorra lavorare sui giovani perché contaminino positivamente con i propri comportamenti anche gli adulti. Nel corso dell’anno, comunque, sarà avviata una sperimentazione di raccolta dei rifiuti porta a porta.

In generale, quanta parte dei rifiuti bruciati nell’inceneritore arriva “da fuori”? E di che tipo di rifiuti si tratta?
forno-inceneritoreVa innanzitutto precisato che da fuori regione Lombardia non arriva nessun rifiuto urbano. SILEA ha ritirato nel 2016, presso i suoi impianti, circa 31.000 ton. di rifiuti urbani dal bacino regionale inviando però presso altri impianti lombardi circa 63.000 ton sempre per lo stesso principio di sussidiarietà.

Dia un voto all’attività di Silea negli ultimi anni, e se possibile lo motivi.
Credo che, essendo un amministratore di una società pubblica, debbano essere gli altri a valutare il nostro lavoro. Posso portare i dati del fatturato (passato da Euro 27.700.000 del 2009 agli Euro 38.000.000 del 2015), dell’utile netto (cresciuto nello stesso periodo da Euro 19.300 ad Euro 845.000,00), degli investimenti effettuati (ben 24.000.000 di Euro in 6 anni), dei dipendenti occupati (85). Dati dai quali emerge come SILEA sia una società correttamente amministrata, efficiente e dotata di impianti tecnologicamente all’avanguardia e sicuri.
Vorrei inoltre evidenziare, in merito all’affidamento dei servizi di igiene urbana da parte dei soci, che la scelta della società è stata quella di restituire ai comuni quanto è stato riconosciuto in termini di sconto sulla base d’asta, senza marginalità, proprio nell’ottica di svolgere un servizio efficiente ed efficace senza oneri aggiuntivi ai propri Soci.

Infine, a proposito di valutazioni: come giudica la competenza in materia ambientale di politici, giornalisti, popolazione, comitati.
marino ruzzenenti teleriscaldamentoAnche in questo caso preferisco non dare voti, perché non mi permetto di giudicare gli altri. Posso esprimere l’auspicio che la politica compia le proprie scelte con una visione strategica e di lungo periodo quale l’hanno avuta quanti, in passato, hanno pensato alla realizzazione del termovalorizzatore e alla costituzione di una società pubblica di tutta la provincia di Lecco che si occupasse dell’intera filiera dei rifiuti. In questo senso, con l’atto di indirizzo adottato all’unanimità dalla recente Assemblea Intercomunale di SILEA (con la sola astensione dei Comuni di Ballabio, Cernusco Lombardone, Ello e Molteno), i nostri Soci, che rappresentano il livello amministrativo territoriale, hanno dato una risposta forte e corale. In particolare voglio sottolineare la decisione di chiedere a Regione Lombardia di congelare momentaneamente il cronoprogramma relativo alla realizzazione del teleriscaldamento per aprire un tavolo, politico oltre che tecnico, in cui potersi confrontare per arrivare ad una determinazione in modo consapevole e condiviso. Tale tavolo dovrà anche approfondire, come per altro la nostra Società si è sempre detta pronta a fare, le possibili soluzioni alternative in termini di fonti energetiche per il teleriscaldamento, con un’attenzione particolare alle fonti rinnovabili. Alla popolazione ribadisco che la salute e la sicurezza sono le nostre priorità: i dati sono trasparenti e il loro controllo è sempre effettuato da Enti terzi istituzionalmente preposti (come ARPA). Quelli che sono stati recentemente presentati evidenziano come il nostro impianto sia tra i più virtuosi, oltre che tecnologicamente avanzati, di tutta la Lombardia.
manifestazione contro teleriscaldamento marzo2017Ai giornalisti chiedo solo di saper valorizzare allo stesso modo le ragioni del sì e del no, di evitare di mischiare cronaca e opinioni e di astenersi da titoli ad affetto, che non aiutano il dibattito.
Quanto ai Comitati, sarei soddisfatto se davvero si potesse con loro sviluppare un dialogo più sereno, che si astenga da inutili allarmismi e che si fondi su dati reali e su prospettive realmente percorribili e non puramente velleitarie.