LECCO – Il Comitato “Libertà per Carlo Gilardi” interviene ancora per ‘restituire la libertà’ al professore Carlo Gilardi, che proprio ieri agli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi ha presentato il volume ‘Airuno terra mia cara – Appunti di vita di un semplice airunese’.
“Ecco il grande uomo che da oltre due anni è stato privato della sua libertà e che viene contrabbandato, (quando fa comodo) come ‘simil incapace’, diagnosi che serve per giustificare la sua deportazione in rsa e quando occorre, per impedirgli di testimoniare nei processi che lo riguardano – scrive il Comitato -. E ancora oggi, al di là di questi piacevoli eventi, i suoi parenti e vari affetti non lo possono nemmeno sentire al telefono”.
“Non sia mai che lasciandolo parlare, possa rivelare cose altamente sconvenienti (per chi lo ha rinchiuso) e magari permettergli di dissociarsi dalle azioni legali compiute a suo nome, visto che chi lo conosce sa che lui non farebbe male nemmeno a una mosca – prosegue il Comitato -. Non sia mai che gli si lasci ripetere in aula le sue verità scomode, già ampiamente documentate nelle sue lettere, audio e interrogatori precedenti, che fanno traballare vistosamente la versione delle istituzioni locali e processi annessi. Vedasi quando il caro professore dichiara e scrive che a quelle persone imputate ‘straniere’ lui vuole bene e che non gli hanno fatto nulla di male, vedasi anche quando conferma di essere stato messo in rsa con la forza ecc. ecc. ecc., l’elenco è lungo. Non sia mai che parlando possa mostrare la sua brillantezza, invidiabile per la sua età; e chi non lo ricorda mentre molto determinato, tentava in tutti i modi di sfuggire alla deportazione, nominando un legale e scrivendo decine di lettere? Azioni che non gli sono state sufficienti dinanzi ai probabili abusi compiuti dalle istituzioni e che ancora oggi attendono giustizia, se mai ne fosse rimasta qualche briciola in questa nazione”.
“Fatti noti oggetto anche di svariati esposti in procura che chissà quali strade hanno intrapreso. Poi invece scopri, se ve ne fosse il bisogno, che Carlo (incapace capacissimo) sta benissimo, è lucido, insegna, intrattiene gli ospiti, scrive libri e poesie ed è bello che siano gli stessi che lo hanno rinchiuso a rivelarcelo, nei loro articoli e iniziative da propaganda, che diffondono a ‘reti unificate’, grazie alla lieta compiacenza di tutti i media locali, mai critici al riguardo, al lavoro per tentare di rendere digeribile una vicenda che invece digeribile non lo è affatto. Come tra l’altro sono indigeribili le ormai svariate omissioni, atti di censura anche nei nostri confronti, di tali organi d’informazione che fingono di non vedere i fatti che incrinano le tesi di chi ha rinchiuso Carlo Gilardi. Una su tutte: ‘Quando racconterete ai vostri lettori che la perizia del tribunale su cui si fonda tutta questa vicenda, è stata confutata da un altro specialista, il dottor Tancredi a cui Carlo si era rivolto e che anche altri esperti del settore lo descrivevano sanissimo?’ E malgrado tutto il teatrino della propaganda, il caro professore continua a ripetere che vuole tornare a casa sua ma ovviamente questo, guai a dirlo!”, conclude la nota del Comitato “Libertà per Carlo Gilardi”.