Caro Direttore, dopo l’ennesima e lodevole segnalazione di LeccoNews sull’argomento, stamattina ho appreso da una fonte davvero autorevole in Val d’Erve che il ponticello più sgaruppato e inaffidabile della zona è stato demolito, perché troppo ammalorato per essere riparato a norma di legge. Seppure tardivamente e in modo inusuale, la diagnosi della malattia c’è stata e anche la cura: immediata oltre che radicale. Ora che la pubblica incolumità in qualche modo è garantita, ci si attende dai Comuni interessati e soprattutto dalla locale Comunità montana che sappiano ricostruirne un altro in tempi brevi, nei pressi dell’attuale manufatto ma con tutti i crismi della legalità e della solidità, visto che dovrebbe durare più del suo sfortunato e un po’ gracile predecessore.
A settembre, definita la questione dei confini e delle specifiche competenze fra enti, credo infatti che il comune di Lecco, quello di Erve e la Comunità montana Lario Orientale Valle San Martino non incontreranno soverchie difficoltà a progettare, finanziare e realizzare un ponticello di tal fatta, che consenta l’agevole guado del torrente soprattutto nelle stagioni più piovose dell’anno.
Ce la potete fare, dai: sarà un accordo di programma piccolo, piccolo, non “costoso” ma culturalmente significativo.
La medaglia al merito già fin d’ora è assicurata, però, solo al più volenteroso fra i pubblici amministratori coinvolti nella non titanica impresa, purché ne garantirà la regia dall’inizio a fine lavori. La soluzione è semplice: progettazione e finanziamento in autunno-inverno… realizzazione del ponticello, in primavera.
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Elementare Watson!!
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Lettera Firmata
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