LA LETTERA: SICUREZZA A CALOLZIO, “NON BASTA COSTRUIRE MURI”

Credo che il nostro sindaco Marco Ghezzi sarà ricordato come il sindaco degli archetti: non quelli che servono per creare la dolce musica dei violini, ma quelli che più prosaicamente servono per impedire alle roulotte dei nomadi di sostare lungo le sponde del nostro bellissimo fiume Adda.

Peccato che, in questo modo, sia impedito a turisti con camper di poter visitare la nostra bella cittadina. Dimenticavo, a Calolzio manca un’area camper e sicuramente, indipendentemente dalla presenza dei nomadi, il livello di decoro della zona del Lavello non è proprio adeguato agli standard europei.

Sappiamo che ai nomadi è permesso di sostare per 48 ore e che in questo arco di tempo non adottano prassi propriamente civili, con tanto di mutandoni stesi lungo viale De Gasperi, ma non si dà loro un posto adeguato.

Certamente il tema della sicurezza sta diventando sempre più importante in questi ultimi anni, specialmente nella nostra città, ma non è scaricando le responsabilità che si risolvono i problemi (è un problema comune anche ad altre città… non c’è personale sufficiente… non ci sono soldi…), non è solo mettendo barriere antintrusione o videocamere che diminuiscono gli episodi di delinquenza, ma è nel rendere la città più decorosa, più viva, con un’amministrazione più presente, dialogante con i cittadini e con le associazioni che si può migliorare la sicurezza del paese. Invece si costruiscono dissuasori, barriere, muri; si guarda il proprio ombelico per poi accorgersi che è sporco… molto sporco.

Moreno Castelli – Gruppo Calolziocorte BeneComune