Per il lago di Annone (est +ovest), dopo tanti interventi anche costosi svolti nell’arco di più anni, non è il caso di fare il punto definitivo (in passato solo alcune sporadiche occasioni) sul grado reale del risanamento?
È questo l’interrogativo che penso possa essere non solo un mio cruccio nel costatare la permanenza di fattori critici ed in particolare dell’alternanza dei dati sulla balneabilità, che era e rimane il reale indicatore dell’effettivo processo risolutivo di “bonifica”.
Un interrogativo che rivolgo, dopo essermene occupato per anni con una serie di amici non solo oggionesi, a tutte le amministrazioni rivierasche che pure si sono prodigate per cercare di rimuovere nel tempo le cause dell’eccesso di eutrofizzazione derivante dagli sversamenti, soprattutto di natura fognaria, che in passato avevano prodotto anche gravissime morie di pesci e relativi rischi sanitari.
Al di là di quello che ci si può immaginare essere ancora sperabilmente operativo circa il periodico sistema di monitoraggio delle acque lacustri e in particolare dello stato degli immissari non occorrerebbe una valutazione complessiva straordinaria che faccia la reale fotografia dell’effettivo stato di salute lacustre? Quantomeno, come puro dettato di buon senso, per verificare il grado di efficacia degli ingenti investimenti di denaro pubblico che si sono susseguiti a partire dal costoso impianto di sifonamento (e il relativo utilizzo) oltre che della reale efficacia del collettore fognario (anello perimetrale) e relative opere di manutenzione, come del grado di sdoppiamento effettivo delle acque chiare da quelle scure dei singoli comuni rivieraschi e comunque di tutto il sistema connesso.
Del resto come non interrogarsi dopo aver letto questa alternanza di preoccupanti notizie e della costatata dotazione da anni di idonee competenze e strutture per una corretta gestione del Bene Acqua in Provincia?
Promuovere da parte di una o più amministrazioni rivierasche un pubblico convegno/assemblea aperta non sarebbe anche un modo per dare evidenza all’effettivo impegno profuso?
Queste sono, o quantomeno dovrebbero essere, questioni di primaria importanza, non solo durante le campagne elettorali, per la tutela del patrimonio naturale che dovrebbero registrare attenzioni e collaborazioni trasversali, e non solo occasionali, di qualsivoglia realtà sia civica che politica.
Aspettando concrete risposte, un grazie preventivo a chi se ne vorrà pienamente far carico portando a reale compimento il risanamento.
Germano Bosisio
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