Sono un pendolare e mercoledì scorso alle 6 parto per Lecco per una normale giornata di lavoro. Come ogni mattina di questa estate entro in stazione a Colico aspettandomi di trovare il diretto pronto sul binario 1. Ma non c’è! Non dovrei essere sorpreso, non è la prima volta.
Il display della stazione indica che il treno è stato soppresso e il primo treno utile è il locale successivo per Milano Rogoredo. “Arriverò a Lecco con mezz’ora di ritardo”, penso. Con me ci sono pendolari diretti a Milano che invece dovranno prendere altri mezzi e vacanzieri che perderanno probabilmente coincidenze.
Finalmente si parte! Il tempo è scandito dalle molte fermate in tutte le stazioni e dai mormorii della gente vicino a me preoccupata per il proprio lavoro o per la propria vacanza tanto attesa. Nella stazione di Lierna il treno si ferma più del necessario, nessun avviso, il capotreno non si fa vedere.
I minuti passano, poi un altro treno che va nella stessa direzione si accosta al nostro, e dall’altoparlante una voce dice: “Il treno per Lecco è pronto sul secondo binario”. Ma come? Noi eravamo già sul treno che per Lecco! Non ci facciamo altre domande, scendiamo di corsa, anziani scaricano e loro valigie, stranieri disorientati, ci si aiuta come si può. Corsa nel sottopassaggio e si sale sull’altro treno.
Girano voci di un guasto al treno appena lasciato, ma niente di ufficiale. Il viaggio per me finisce a Lecco con un’ora di ritardo e sono tra i più fortunati. Per quelli che dovranno arrivare a Milano inizia un’altra odissea con la ricerca di un altro treno che, se fortunati, li riporterà a Milano Centrale e poi altri convogli per sostituire le coincidenze ormai perse.
Questi disservizi capitano troppo spesso e sono accompagnati sempre da mancanza di informazione. Questo va a discapito dei pendolari e a lungo termine influirà sul turismo della nostra zona.
Lettera firmata