LEGAMBIENTE, SMOG: LECCO
RESTA IN “ZONA VERDE”

LECCO – La recente analisi di Legambiente Lombardia sui dati Arpa relativi alla qualità dell’aria in Lombardia sottolinea come le due fonti prioritarie di emissioni che danno luogo agli elevati livelli di particolato sospeso siano il traffico automobilistico e le emissioni zootecniche. In base a questi parametri le città di Milano e Cremona risultano rispettivamente le più inquinate.

Per materiale particolato aerodisperso si intende l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria. Queste sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera, vengono trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione e sono in grado di penetrare nell’apparato respiratorio umano e quindi avere effetti negativi sulla salute.

La città di Lecco non risulta aver infranto il tetto massimo concesso dalla normativa europea per quanto riguarda le giornate di smog elevato ovvero con polveri oltre i 50 microgrammi/mc: 35 giorni all’anno secondo le vigenti norme europee. Lecco ha totalizzato 20 infrazioni, restando, insieme a Sondrio (17) e Varese (14), in una zona verde. Pur virtuoso rispetto ad altri capoluoghi lombardi, questo numero non rispetta ancora le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per cui devono essere meno di 4 all’anno le giornate di smog estremo.

Per quanto riguarda invece i valori medi annui, Lecco non supera il valore soglia stabilito dalla normativa europea (40 microg/mc per le polveri sottili), rimanendo a 21,7: resta ancora superiore ai 15 microg/mc stabiliti come valori di riferimento per la salute umana fissati dall’OMS.

L’amministrazione lecchese degli ultimi anni ha visto la messa in atto di buone pratiche di sostenibilità e strumenti che possono portare a un sostanziale cambiamento. Interessanti, in particolare, gli incontri di presentazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e Biciplan del Comune di Lecco organizzati dall’assessorato all’ambiente, mobilità e pari opportunità nel mese di dicembre 2022 e aperti a tutta la cittadinanza. Tra gli spunti di riflessioni degli interventi è importante la precisazione per cui investire sulla mobilità sostenibile non significa mettere in conflitto gli interessi degli automobilisti con quelli di ciclisti e pedoni. Altro aspetto degno di nota è quello relativo alle cosiddette ‘zone 30’: progettare una città a 30/kmh significa migliorare la sicurezza, valorizzare la bellezza, favorire la partecipazione e adottare una visione lungimirante dello spazio pubblico come spazio di vita dei cittadini e dei turisti.

“Questo grosso sforzo pianificatorio, necessario per una transizione seria e non estemporanea, si dovrà tradurre in una rapida sequenza di delibere e interventi concreti che incidano sulle modalità di spostamento di cittadini e turisti, che potranno scegliere di rinunciare all’auto privata o ridurne di molto il suo utilizzo, avendo però garantite adeguate alternative e con un guadagno per la collettività in termini di sicurezza e salute – ha detto Laura Todde, presidente di Legambiente Lecco -. Questo è un obiettivo che ci auguriamo non incontri intralci di natura politica, o burocratica, ma anzi veda una grande collaborazione di tutti i soggetti coinvolti perché troppo a lungo si è temporeggiato sulla prevenzione per intervenire solo in fase di emergenza e sappiamo che questo approccio si rivela sempre più costoso e improduttivo”.

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