LECCO – Al centro dell’incontro settimanale del Rotary Club Lecco Manzoni il tema delle unioni civili e convivenze di fatto. Il relatore, l’avvocato Andrea Valsecchi, esperto del settore, ha introdotto i contenuti della nuova riforma del diritto di famiglia (Legge 20 maggio 2016, n. 76), spiegandone i caratteri salienti e le principali differenze rispetto al matrimonio. La legge, legata al nome della senatrice Monica Cirinnà, regola, da un lato, le unioni civili per le coppie dello stesso sesso, e, dall’altro, la possibilità per le coppie conviventi, indipendentemente dal sesso dei loro componenti, di regolare gli effetti patrimoniali della loro convivenza.
“Il nuovo istituto – ha spiegato Valsecchi – regola le unioni civili fra due persone maggiorenni dello stesso sesso, da attuarsi di fronte a un ufficiale di stato e alla presenza di due testimoni e da registrarsi nell’archivio dello stato civile. È un legame diverso dal matrimonio fra eterosessuali, anche se presenta molti doveri e diritti in comune. Il matrimonio si differenzia per l’obbligo di usare il cognome dell’uomo come cognome comune (per le unioni civili vige possibilità di scelta tra i cognomi delle parti); per il dover attendere un periodo di separazione da sei mesi a un anno prima di sciogliere l’unione (per le unioni civili ne bastano tre); per la possibilità di sciogliere l’unione nel caso non venga “consumata” e di fare le “pubblicazioni” prima di contrarre l’unione. Inoltre, rispetto al matrimonio, per le unioni civili non si ha obbligo di fedeltà e non è prevista l’adozione del figliastro. La sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso determina lo scioglimento dell’unione gay. Anche alle unioni civili è vietata la pratica della gestazione per altri, in quanto proibita in Italia”.
La legge disciplina pure la convivenza di fatto tra due persone, sia eterosessuali che omosessuali, non sposate, che potranno stipulare i contratti di convivenza, in forma scritta, davanti a un notaio; contratti risolvibili per accordo delle stesse parti. I soci Eleonora Mataloni e Guido Brotto hanno dato il loro contributo; soffermandosi, quest’ultimo, sull’applicabilità del codice civile in materia di regime patrimoniale della famiglia e di comunione dei beni alle questioni successorie, di eredità e reversibilità delle unioni civili e delle convivenze di fatto.
Infine, lo psicologo clinico e psicoterapeuta, Giampiero Bonacina, ha arricchito la serata trattando gli aspetti emozionali ed affettivi delle unioni civili e delle convivenze di fatto. “Non si rilevano in psicoterapia sul piano affettivo-emozionale problematiche diverse nelle coppie sposate, etero di fatto o omosessuali se non in certi aspetti limite – ha spiegato Bonacina. Mentre per gli aspetti educativi, ambientali e socio culturali non ci sono appunto differenze, si osserva invece che nelle coppie omosessuali e in parte in coppie di fatto particolarmente osteggiate dalle famiglie, si ha più complicità, più fiducia nell’altro e maggior programmazione condivisa per il futuro.
Si osserva come nell’analisi della crisi possa entrare in gioco in alcuni casi la mancanza della ritualità (per inciso del matrimonio), che prevede la presentazione della coppia alla famiglia e alla comunità con feste, cibo, coralità affettiva espressa, ecc.. Cosa che non avviene quasi mai nelle coppie di fatto che vanno a convivere o nelle coppie omosessuali. La coppia di fatto dopo separazione è naturalmente fattore in vario grado stressante che può procurare nevrosi sintomatiche nei figli, ma, col tempo e in presenza di capacità reali affettive e di comunicazione da parte degli adulti, i ragazzi possono mostrare un maggiore sviluppo delle capacità di adattamento. Nelle coppie omosessuali – ha concluso Bonacina – la ricerca evidenzia dati contrastanti rispetto all’educazione dei figli. La maggior parte delle ricerche non evidenzia differenze negli adulti educati da genitori dello stesso sesso, ma la maggior parte delle ricerche proviene dal mondo anglosassone o americano, dove cultura ed educazione sono ben diverse rispetto all’Europa latina”.
“Garantire i diritti ineludibili di tutte le persone significa riconoscere alle nuove forme di convivenza i diritti e doveri propri delle coppie legate da matrimonio – ha commentato il presidente del Rotary Club Lecco Manzoni, Nicoletta Spagnolo – . Riconoscendo la nuova normativa l’esistenza di coppie formate da persone dello stesso sesso – ha poi concluso Spagnolo – apre la strada verso l’equiparazione di tutte le forme di amore e convivenza”.