LECCO/ACCORDO ECUMENICO
PER PREVENIRE LE MOLESTIE
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

LECCO – Su proposta della consigliera di Parità della Provincia di Lecco Adriana Ventura, ATS Brianza, Ispettorato del Lavoro di Como e Lecco, INAIL, CGIL, CISL, UIL, Ordine dei Consulenti del Lavoro di Lecco, Ordine degli Avvocati di Lecco, CPO presso Ordine degli Avvocati di Lecco, Confindustria Lecco e Sondrio, API Lecco, Confartigianato Imprese Lecco, Confcommercio Lecco, Confcooperative dell’Adda, Fondo Zanetti, recependo l’accordo quadro delle parti sociali europee del 26 aprile 2007, hanno condiviso un accordo per prevenire e contrastare le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.

molestie luoghi lavoro- intesa provincia (2)

In base a questo accordo le parti si impegnano, ciascuna per la propria competenza, a diffondere le linee guida da adottare nei luoghi di lavoro; le stesse coinvolgono datori di lavoro, lavoratrici e lavoratori, prevedendo adeguate misure nei confronti di chi pone in essere molestie o violenze nei luoghi di lavoro. Le molestie si verificano quando uno o più individui subiscono ripetutamente e deliberatamente abusi, minacce, umiliazioni in contesto di lavoro. Le molestie e la violenza possono essere esercitate da uno o più superiori, da uno o più lavoratori o lavoratrici, con lo scopo di violare la dignità della persona, di nuocere alla salute, di creare un ambiente di lavoro ostile.

molestie luoghi lavoro- intesa provincia (1)I datori di lavoro riconoscono che la dignità degli individui non può essere violata da atti o comportamenti che configurano molestie o violenza e che vanno denunciati i comportamenti molesti o le violenze subite sul luogo di lavoro. Nei luoghi di lavoro tutti hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza.

ADRIANA VENTURA -molestie luoghi lavoro- intesa provincia (3)L’accordo prevede anche l’istituzione di un tavolo di monitoraggio, coordinato dalla Consigliera di Parità, che, attraverso la rilevazione e la valutazione del fenomeno, ha come compito primario la predisposizione di un piano di lavoro di sensibilizzazione e di formazione rivolto agli attori che, a diverso titolo, sono chiamati a occuparsi del tema, anche attraverso proposte di azioni di prevenzione e contrasto.