LECCO – Lavoro dignitoso e servizi sociali. Saranno queste le due battaglie che impegneranno la sinistra cittadini nei prossimi mesi in reazione ai continui dinieghi del Partito democratico alle proposte a difesa dei più deboli.
Alberto Anghileri e Con la sinistra cambia Lecco, il movimento che lo sostiene in Comune, non è disposto ad accettare che Palazzo Bovara faccia lavorare “a livelli di caporalato” i sette giovani assunti con la forma della DoteComune. “80 ore di impegno mensile ripagato con 300 euro, meno di 3,5 euro l’ora. Abbiamo chiesto di raddoppiare la cifra, almeno 6 euro con in altri Comuni. Inammissibile la risposta “non si può fare” del Pd. Su un bilancio di 60 milioni quelli che chiediamo, anche solo per integrare i costi di trasporto e mensa, sono davvero quattro soldi, per ragazzi che coprono buchi di organico dove il Comune non può assumere”.
Altra battaglia quella dei servizi sociali, settore che dal primo febbraio 32 Comuni metteranno in mano a una società mista pubblico-privato, “dove il privato avrà la maggioranza del 51% – denuncia Anghileri – nominerà presidente, consiglio, si parla addirittura di fare una s.r.l che può fallire, andar male… e di come sarà composto il 49% pubblico non si sa nulla. Palazzo Bovara non ha voluto sentire ragioni o valutare altre strade, il nostro modello sarà unico nel suo genere in tutta Italia”. E seppure la sensazione è che Lecco voglia ricalcare il modello di Consolida – realtà che però esegue, non gestisce – sono tanti i dubbi sorti a sinistra della maggioranza dem, tutti elencati in una lettera inviata ai consiglieri comunali della Provincia. Anghileri sottolinea innanzitutto l’assenza di motivazioni in merito ai vantaggi economici: “La delibera non spiega se questa sia la soluzione migliore dal punto di vista economico” afferma. Inoltre con questa formula Palazzo Bovara rinuncerebbe al compito di capoluogo. Infine è previsto un bando europeo “perciò aspettiamoci che competano società di altri paesi”.