La settimana dopo l’impietosa classifica pubblicata sul Sole 24 Ore che ci ha dato l’ennesima doccia gelata, immagine di una città in forte crisi che non riesce a svegliarsi da uno stato depressivo che da patologico è diventato fisiologico: il festival Nameless che lo scorso anno ha portato in città migliaia di giovani per un evento di valenza internazionale non si svolgerà più a Lecco ma a Barzio.
La notizia girava da un po’ di tempo, ma l’ufficialità è comparsa solo il 1 dicembre sul sito ufficiale del Nameless. E si che la conferenza stampa del settembre scorso ci aveva fatto ben sperare, commercianti e amministrazione comunale insieme agli organizzatori avevano presentato l’evento in una bellissima conferenza a Palazzo Falck.
Non è questa la sede per discutere dell’utilizzo dell’area “spettacoli viaggianti del Bione”; ben conosciamo le vicissitudini fra amministrazione comunale, vigili del fuoco, ministeri vari e la cronica mancanza di fondi, il punto fondamentale rimane che Lecco non può permettersi di perdere un evento di cosi grossa portata: evento organizzato da giovani che ci mettono la faccia, che investono in prima persona, ragazzi che credono in un progetto concreto e di alto livello che ha portato migliaia di giovani a Lecco lo scorso anno.
Non vogliamo fare inutili polemiche, tantomeno seguire il corso delle lamentele di chi ricorda che Lecco ha perso l’ennesima occasione: il borbottio è uno dei tanti sintomi della depressione patologica lecchese; ma invitiamo gli organizzatori a ripensare, nonostante le mille difficoltà, la scelta fatta.
Sin da ora ci rendiamo disponibili ad un aiuto concreto e fattivo perché il Nameless non può che essere fatto dove un tempo regnava il Castello dell’Innominato. E non …dove c’è la sagra delle sagre.
Alberto Andreotti
Emilio Minuzzo
-membri Comitato Promotore NCD Lecco