LECCO, BILANCIO IN ROSSO.
“UN DEBITO DI CREDITO”

È una proposta e una spirale.
Un Ente pubblico non dovrebbe deontologicamente fare finanza, sostituirsi o scimmiottare le banche.
Abbiamo visto come i derivati han piegato più di un’amministrazione.

Questa di oggi, se la legislazione lo confermerà come strumento possibile e compensativo, è sempre una spirale ma non ha rischi per l’Ente, è solo un rimedio nel solco della finanza.
Perché abbiamo uno Stato stupido e autolesionista.

Il Comune di Lecco ha un Bilancio in rosso di milioni, pare 7, le soluzioni che si sentono sono solo aumento delle tariffe, tagli ai servizi e rottamazione di cartelle esattoriali che troppi non pagano.

Una parte di questo debito, al fine di evitare, almeno in parte, appunto tagli e svantaggi ai cittadini, potrebbe essere ridotto compensando i propri oneri fiscali odierni e dei prossimi anni verso lo Stato, stipulando accordi con Banche per la cessione dei loro crediti fiscali derivanti dal superbonus 110 di cui sono in possesso così da ridurre, per il Comune, il debito.

La soluzione, seppur a ennesima conferma di una negligenza dello Stato che regala soldi piuttosto che utilizzarli per servizi e collettività è, nella pratica, quello di comprare a un prezzo più basso di quanto restituirà lo Stato, i crediti che cittadini e imprese cedono alle Banche derivanti da spese per le ristrutturazioni edilizie effettuate.

Lo Stato ora rimborsa il 110 alle banche che han comprato a loro volta questo credito da imprese/cittadini, pagandolo 102% e pure meno.

Qui interviene l’accordo col Comune che a sua volta lo acquista dentro lo spread tra 102 e 110%. Infatti il 110% sarà poi quanto compenserà lo Stato appunto con l’ammontare degli oneri fiscali.
Ovvio sarebbe molto meglio, se tornasse pubblica e al suo ruolo di sostegno reale del benessere collettivo la CDP Cassa Depositi e Prestiti, ma questa è un’altra storia, forse.

 

Paolo Trezzi