LECCO-BERGAMO/STOP ALLO SCAVO.
L’AZIENDA CHIEDE “GARANZIE
CONCRETE SUI FONDI MANCANTI”

Cantiere Lecco-Bergamo (4)LECCO – Solo pochi giorni fa, in occasione dell’ultima riunione del consiglio provinciale, era emerso il tema dell’avanzamento dei lavori sulla Lecco-Bergamo. “Durante il sopralluogo al cantiere del 9 novembre scorso, ci avevano assicurato che era imminente l’inizio dello scavo della galleria. Le opere di attacco sono iniziate?” chiedeva il consigliere leghista Stefano Simonetti, al quale il presidente Flavio Polano rispondeva: “Ci riserviamo di fare verifiche sotto il profilo dei lavori, al momento siamo impegnati sul versante finanziario per rimediare i soldi che mancano”.

E proprio i soldi che mancano, 18 milioni di euro, sono suonati come un campanello di allarme per l’azienda che ha vinto l’appalto per la realizzazione dei lavori. La Ics Grandi Lavori Spa infatti ha chiesto un fermo temporaneo del cantiere alla Provincia di Lecco. Non inizieranno i lavori di scavo per la realizzazione della galleria che collegherà Chiuso a Calolzio, fino a quando non ci saranno delle garanzie economiche. “Stiamo finalizzando i lavori di messa in sicurezza del cantiere – afferma Simon Pietro Salini, presidente del Cda della Salc – poiché ad oggi non abbiamo concrete garanzie per il reperimento dei fondi mancanti per completare l’Opera. Salc è come sempre aperta al dialogo con tutte le istituzioni territoriali e locali per trovare un accordo che permetta di finalizzare i lavori di un’infrastruttura così importante e strategica per il territorio”.

mauro galbusera_pd_consiglio provicniale2017Mauro Galbusera, consigliere della lista del presidente Polano con delega a Viabilità e grandi infrastrutture, spiega: “L’azienda chiede garanzie, nel momento in cui inizierà a scavare chiede di essere pagata almeno per uscire dall’altra parte, non può lasciare un’opera incompiuta, anche per questioni di sicurezza, quando si va a scavare è buona norma finire. Loro chiedono che ci siano tutte le dotazioni finanziarie. Si farà di tutto per portare a casa i soldi, il presidente sta lavorando tantissimo per tappezzare le mancanze finanziere. Non lasciare l’opera incompiuta è nell’interesse di tutti, anche se è nata un po’ zoppa e questa condizione l’abbiamo eredita. L’obiettivo è di constatare lo stato di fatto e risolvere i problemi”.

I 18 milioni mancanti, infatti, non erano previsti nel bilancio definitivo dell’opera. È la cifra nata dall’accordo bonario raggiunto tra ente e azienda per chiudere il contenzioso legato ai lavori di smaltimento del materiale da scavo, operazione gravosa e costosa, non prevista nel progetto iniziale.

Il carroccio non ha apprezzato il modo di agire del presidente della Provincia, che ha rilasciato dichiarazioni alla stampa prima di confrontarsi a livello politico e istituzionale: “Non faccio commenti per una questione istituzionale – tuona Simonetti – io ho fatto un question time durante lo scorso consiglio provinciale e il presidente Polano non mi ha risposto, trovarmi poi gli aggiornamenti sul giornale lo considero uno sgarbo istituzionale”.