LECCO – Oggi iniziamo una rubrica settimanale in cui vi proponiamo ricette semplici, fresche, tipiche e privilegiatamene della storia del territorio e della nostra regione. A volte dimenticate, a volte solo non famose, ma certamente in qualche casa ancora si fanno e soprattutto non si fanno mancare.
Questa di oggi, a base di frutta, è conosciuta già dal XVI secolo, nata probabilmente per smaltire in modo intelligente e gustoso le eccedenze produttive degli alberi da frutto.
Noi iniziamo oggi, tutti i venerdì, a pubblicare una ricetta, ma se voi ne avete di interessanti, di gustose, da condividere e da consigliare, con l’unica preghiera che non siano adatte a trasmissioni televisive tipo Masterchef o da chef guru pieni di sé e di boria ( e che non ci sia mai, per favore, lo scalogno) mandatece a questo indirizzo redazione@www.lecconews.news, saremo felici di condividerle con gli altri lettori.
Oggi è tempo di Zuppa di Marasche e/o Ciliegie
Un invitante dessert estivo o semplice merenda, facile e rapida da preparare, profumata e energizzante con la forza della frutta fresca.
Da sempre sulle tavole lombarde è un dolce della tradizione che appunto grazie alla frutta riduce l’impiego di zucchero – soprattutto un tempo piuttosto raro e con il vino, rosso, lo rende particolare.
Un abbinamento interessante ed invitante, particolare, il rotondo e dolce uso delle ciliegie e l’aspro delle amarene. Un connubio da intenditori.
Preparazione
Tempo di esecuzione: 15 minuti
Difficoltà: bassa
Ingredienti (per 6 persone):
Amarene snocciolate 1 kg, (da dividere con le ciliegie senza nocciolo se abbinate) Vino rosso 6 bicchieri, 750gr; Zucchero ( anche grezzo) 250 gr.; Cannella, chiodi di garofano, scorza gialla di limone (q.b. quanto basta) Fettine di pane nr.20
Procedimento
Portare ad ebollizione il vino, ove possibile in un recipiente di coccio; unire lo zucchero, la cannella, il chiodi di garofano e la scorza di limone; lasciar bollire fino a ridurre alla metà il volume; versare quindi le amarene e lasciar bollire adagio per un solo attimo; filtrare o scolare – avendo cura di separare gli aromi – in una bacinella o zuppiera; riporre al fresco e poi servire.
La base è quindi una specie di “vin brulèe”, vino cotto con gli aromi, che è anche una formula antivirale contro i raffreddori.
Variante
Le fettine di pane, come nel 1500, si possono precedentemente friggere, leggermente, in poco burro.
Sebbene un poco più complicata – non di molto – è la versione antica tipica del pane cotto nel forno comune.
Si può cioè riempire con il liquido e la frutta il pane a “cassetta”, cioè la pagnotta rettangolare svuotata dalla mollica. In questo caso va passato in forno e servito caldo.
Ottimo accompagnamento a questo dessert è senza dubbio il vino Moscato liquoroso dell’Oltrepò pavese.