“LE PAROLE SONO IMPORTANTI”.
CONSIGLIO COMUNALE
DI OMINI, OPERAI E OMISSIONI

Cara Lecconews, ieri in Consiglio comunale è successo quasi di tutto.
Di pregevole poco, deplorevole molto.

Un’assessora, Maria Sacchi, apostrofra gli operatori all’innaffiamento dei fiori del lungolago con: gli omini“.
Che se non è dispregiativo – lo è – senz’altro è irrispettoso verso persone che lavorano.
Nessuno in aula, né Sindaco, né ex sindacalisti han sentito il dovere di rimarcare che le parole sono importanti.

Durante tutta la seduta, causa un blocco dell’impianto di condizionamento, già da tempo conosciuto, la temperatura era, con evidenza, decisamente alta.
Dopo 3 ore in quella situazione e con diversi punti ancora da trattare la consigliera Bettega propone il rinvio al giorno dopo, essendo già convocato.
Alcuni concordano ma vengono zittiti in aula da Campione e con post Fb da Anghileri i quali fanno presente che gli operai in fabbrica oggi lavorano a 50°.
Il progresso e le lotte, dovrebbero portare a migliorare le condizioni di lavoro ai primi non peggiorarle agli altri. Proposta bocciata. Un’altra oretta a far finta di immedesimarsi nella classe operaia.
Le parole sono importanti.
Domani che sia acceso però. Alla faccia degli operai.

La consigliera Fusi in modalità battagliera contro la Giunta. Rivendicava il diritto/dovere per un serio approfondimento e rispettoso ruolo del consigliere di avere il tempo di leggere e studiare le carte, e se queste arrivano solo mezz’ora prima del Consiglio, rinviare il punto. Richiesta cassata.
Viene da chiedersi però, visto che le parole sono importanti, dov’era quando han votato, cambio Statuto di Silea, Cave e Teleriscaldamento senza tutti i documenti necessari a disposizione.​
Omissioni non le fan dire.
A già in aula a votare a favore.

E stasera ci toccherà sentire il compagno Anghileri che fino all’altro ieri era contrario a dare 1.400.000€ alle Paritarie anche in virtù del calo di iscritti, votare a favore perché il Comune ne darà 80.000€ alle statali per allungare l’orario della merenda.
Le parole sono importanti.

Ma non le proprie li dentro. Evidentemente.

Paolo Trezzi