SINDACO & AUTONOMIA DIFFERENZIATA: CRITICHE DA M. PIAZZA E P. TREZZI

LECCO – Ha suscitato polemiche l’ultima newsletter del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, datata 25 ottobre, in particolare il passaggio dell’intervento del primo cittadino collegato alla cosiddetta “autonomia differenziata“:

“Quest’anno, in maniera particolare, non posso tacere una contraddizione palese tra alcune scelte di politica nazionale (in cui avanzando una legge di modifica costituzionale si auspicherebbe una “autonomia differenziata” per sostenere i territori), e i numeri scritti nel bilancio dello Stato che questi territori finiscono per penalizzarli”.

Ad attaccare (si potrebbe dire “correggere”) le parole del borgomastro sono, nella mattinata di domenica, il sottosegretario regionale Mauro Piazza e il polemista Paolo Trezzi – personaggi di collocazioni politico/ideologiche distantissime ma oggi accomunati da critiche decise e concordanti nei confronti del sindaco.

Di seguito i loro commenti, inviati a Lecco News:

MAURO PIAZZA
“Si fa fatica a rispondere nel merito ad un intervento sull’autonomia che inizia con uno strafalcione in cui si evidenzia una certa ignoranza del sindaco verso i rudimenti fondamentali dell’ordinamento istituzionale e costituzionale dello Stato Italiano. Uno strafalcione che mette in luce da subito quale sia il livello di superficialità e il grado di strumentalità nell’affrontare questo argomento. Infatti, come è noto anche ai sassi, l’attuale Governo non promuove nessuna “legge di modifica costituzionale” (sic): semmai ha promosso una legge di natura procedurale, poi approvata dal Parlamento, per l’attuazione della previsione costituzionale del Titolo V introdotta nel 2001 dal centrosinistra in merito a maggiori forme di autonoma regionale.

Tralascio il cattivo gusto e la mancanza di senso delle istituzioni nell’utilizzo di un canale di comunicazione pagato dai contribuenti lecchesi per mettere in scena un comizietto di partito. Ma tant’è, ormai abbiamo capito l’andazzo.

L’autonomia differenziata, se vogliamo parlarne con la serietà che merita, è una straordinaria occasione per lo sviluppo del nostro Paese: una riforma epocale della macchina pubblica che snellirà la burocrazia e i processi amministrativi per dare risposte migliori ai bisogni dei territori; una riforma che chiamerà a maggior responsabilità le classi dirigenti che – chiedendo più competenze – si assumeranno l’onere di utilizzare al meglio le risorse pubbliche, con più efficienza ed efficacia di quanto non faccia lo Stato centrale. Certo, capisco che alcuni amministratori che fanno strame di “oculatezza e trasparenza” delle competenze che già oggi esercitano, non possono che temere il giudizio severo degli elettori, pensando magari di trincerarsi dietro le cortine fumogene del bollettino settimanale della propaganda.

La richiesta di maggiori forme di autonomia è stata votata da moltissimi lombardi che chiedono più risorse, più servizi, più efficienza della spesa pubblica per cittadini e aziende. Un voto che va compreso e rispettato.

È per questo che Regione Lombardia, nonostante vari cambi di governo nazionale, ha continuato a crederci e a lottare in questi anni con coerenza, seguendo tutti i passaggi che hanno portato all’approvazione della legge Calderoli, una legge di natura procedurale esattamente come lo erano le bozze di legge scritte dai Ministri Boccia e Gelmini.

Forse la conventicola del PD che viene citata serve a mettere cipria al rossore dell’imbarazzo per aver votato tutti gli atti regionali in cui venivano richieste forme di autonomia differenziata ben superiori a quelle attualmente in fase di negoziazione, ed ora faticare nel trovare le giustificazioni per un cambio di posizione repentino quanto strumentale. Basti ricordare le preintese con il governo Gentiloni che vedono in calce la firma di un governatore piddino o gli ordini del giorno votati all’unanimità nei quali si chiedeva di devolvere a Regione Lombardia tutte le 23 materie previste dalla Carta Costituzionale.

Se il sindaco ne avesse voglia, poiché da molti anni mi occupo con serietà di questo tema, potrei dare qualche ripetizione a casa a titolo gratuito. Il martedì alle 7.30. Ci sarà un caffè e non sarà quello di Sindona. Presentarsi puntuali, traffico cittadino permettendo”.

 

PAOLO TREZZI
Cara Lecconews,
Gattinoni riesce ad aver torto pure quando ha ragione.
Come nella newsletter di ieri dove, con l’evidente scopo di mettere più che altro le mani avanti sui suoi prossimi tagli al Bilancio se la prende con l’autonomia differenziata anche se non c’entra nulla al più poteva dare la colpa all’austerità delle regole europee, voluta dagli stessi che diceva di votare

QUESTA indignazione che oggi Gattinoni cerca di usare per dare la colpa solo ad altri e piangere sui soldi che non avrà più, siam sicuri che tutta legittima?

LA MANOVRA del Governo è si una porcheria ma, guarda caso, Gattinoni si dimentica di dirci dei troppi soldi che lui ha speso allegramente in questi anni

IL MILIONE in 5 anni di tagli del Governo per Lecco, questo sembra l’importo, sono 200.000 € all’anno. 200mila pur essendo una valanga, è un rivolo in confronto ai valori dei bilanci da decine di milioni, come il nostro.
Basterebbe in più sottolineare che è proprio la stessa cifra che il Comune ha regalato, re-ga-la-to, a un pugno di commercianti, del solo centro, in una volta sola, così per leggerezza. Tanto son soldi dei cittadini

IL COMUNE ne ha spesi ancor più per consulenze inutili o almeno opinabili per il trasferimento folle nella ex Deutsche. Gattinoni ha impiegato un anno e soldi nostri per capire una cosa che tutti sapevano fin dal primo giorno
Ne ha spesi a vagoni x perizie, voli pindarici con ali di cera per il Bione, per l’Hub dei bus con progetti che cambiano ogni mattina, per pubblicità e loghi, per una viabilità indecorosa, altri vagonate per concerti di cornamusa elettrica, per ancorare una piattaforma galleggiante per una manciata di giorni, per mettere dei manifesti…e possiamo continuare
Tutti soldi dei cittadini che paiono proprio buttati così alla carlona e si indigna per i tagli? Davvero?

IL GOVERNO resta impresentabile (e anche l’autonomia differenziata) ma piangere per nascondere le proprie incapacità e scelte folli è poco credibile
Ancor prima dei tagli che verranno a Gattinoni va ricordato che ha già aumentato persino le tasse sui morti e le tombe, i parcheggi, l’uso delle sale civiche, le rette degli asili, il buono mensa, l’Irpef questa triplicandola alle famiglie più fragili..

A QUESTO SINDACO che sta mettendo le mani avanti per farsi dare forzatamente altri soldi, ok va bene diamogli, ma sarebbe ora, dopo quattro anni, di smettere di dargli altro credito.

RedPol

> QUI LA NEWSLETTER DI GATTINONI (versione completa)


NOTA

Successivamente alla pubblicazione di questo articolo, alle 11:21 ci arriva una mail dal portavoce del sindaco. Eccone il testo:

Con riferimento al trafiletto riportato dell’editoriale del Sindaco di Lecco del giorno 25-10-2024, corre l’obbligo di precisare che esso contiene un refuso: “in cui avanzando una legge di modifica costituzionale si auspicherebbe”.

Scusandomi per non avervi prontamente indicato l’avvenuta correzione, sono a chiedervi di menzionare nell’articolo suddetto questa precisazione, ossia che si è trattato di refuso e che tale errore sia stato corretto con la formula indicata.

Il refuso è stato, infatti, corretto sia nella Newsletter del Sindaco sia sul post Facebook della pagina ufficiale del Sindaco con la seguente frase: “in cui sta avanzando una legge che auspicherebbe”.

Stefano Vassena
Portavoce del Sindaco di Lecco