L’ANALISI/LECCO RASSEGNATO
SENZA SOLUZIONI NÉ DIFESA.
DUE SETTIMANE PER LA SVOLTA

COSENZA – Terza sconfitta consecutiva per il Lecco di Luciano Foschi, battuto 3-0 a Cosenza. Il pronostico della vigilia dunque è stato pienamente rispettato e i blucelesti hanno dovuto bere l’ennesimo calice amaro.

Una sconfitta netta, forse più di quanto dica il risultato. Già sotto 2-0 al termine del primo tempo, nella ripresa nonostante i cambi gli aquilotti non sono mai riusciti a rendersi particolarmente insidiosi e il portiere di casa ha vissuto un pomeriggio assolutamente tranquillo. Un Lecco che si è intestardito a giocare sulle palle lunghe dove l’isolato Novakovich, nonostante il grande impegno profuso, nulla ha potuto al cospetto della difesa calabrese. A proposito di difesa, quella lariana si è persa nei primi due gol rossoblu: nel primo Celjak ha rinviato male palla, nel raddoppio locale invece bravo Forte in acrobazia a battere l’ex di turno Saracco anche se ha potuto concludere a rete in beata solitudine.

Pure mister Foschi pare averne capito poco; certo la forza del Cosenza è indiscutibile, tuttavia lui nell’occasione è parso sfiduciato, quasi rassegnato alla superiorità dell’avversario, mancava la cazzimma insomma. V

ero, da qui in avanti in diversi lasceranno le penne al Vito Marulla, contro una squadra apparsa davvero ben attrezzata. La prestazione del Lecco in ogni caso resta opaca e intanto la classifica continua a piangere, i numeri sono impietosi, un punto in sei partite è più esaustivo di mille parole. Tra i subentrati il solo Luca Giudici ha dimostrato di avere un briciolo di idea, gli altri no. Impegno questo sì, ma fine a se stesso.

Ora il campionato cadetto si ferma per le nazionali, riprenderà tra due settimane quando il Lecco ospiterà l’Ascoli, inutile affermare che si tratta già del dentro o fuori, un match in cui fare i tre punti diventa determinante e in caso contrario il rischio è di rimanere soli e staccati in fondo alla classifica. Certo, la B è lunga e mancano altre 32 partite alla bandiera a scacchi, ma lasciare il rettilineo e affrontare la prima curva del circuito è un operazione assolutamente da non rimandare.

Alessandro Montanelli