ANNONE BRIANZA – Per risolvere il problema dell’eutrofizzazione delle acque del lago di Annone occorre agire – in termini di assoluta priorità – sugli scarichi fognari, che arrivano nel lago attraverso le rogge e i torrenti immissari.
Come risaputo – non da ora ma ormai da svariati decenni – il fenomeno della formazione delle alghe è dovuto all’immissione nel lago, per lo più tramite gli affluenti, di ‘nutrienti’ che possono avere più origini, le più comuni sono:
– le acque reflue, ovvero scarichi fognari non collettati che, direttamente o tramite i canali scolmatori, finiscono nelle rogge e torrenti e da qui nel lago;
– i fertilizzanti (ricchi di azoto e fosforo) utilizzati in agricoltura, che finiscono nei corsi d’acqua e nel lago per dilavamento, soprattutto in coincidenza con le forti piogge.
Finché non si risolverà il collettamento di tutti gli scarichi fognari (anche piccoli) e si interromperà l’uso/abuso dei fertilizzanti in agricoltura, il lago non sarà risanato e periodicamente – soprattutto in coincidenza con periodi di gran caldo a cui purtroppo siamo sempre più abituati – si dovrà assistere alla formazione delle alghe.
Altri interventi ipotizzati o in corso (prelievi ipolimnici dai fondali, ecc.) rischiano di essere un palliativo. I decisori politici non possono non sapere che la priorità per il risanamento delle acque del lago di Annone deve necessariamente passare attraverso l’intercettazione degli scarichi delle fogne.
Roberto Fumagalli
presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”