LA STORIA/QUANDO I CINESI
FANNO IL “PACCO” ALLA SOLIDA
AZIENDA LECCHESE

PACCO CINESE SOLALECCO – La vicenda è autentica, omettiamo nomi e circostanze per evitare di aggiungere  beffa al danno (economico, che già c’è stato). Quindi da subito precisiamo che la storia di questo clamoroso “pacco” si ambienta vicino a Lecco e ha per protagonista una importante azienda metallurgica.

La ditta è controllata da un’altra società, guidata da un notissimo esponente dell’imprenditoria locale. Il quale a un certo punto decide di cambiare fornitori e di rivolgersi ad un nuovo mercato: quello cinese. “Ho scoperto che possiamo comprare il tal metallo col 30% di risparmio!” comunica il padrone ai dirigenti dell’altra fabbrica. E siccome quel forte sconto è al netto pure delle spese di spedizione, ecco il primo ordine da quasi 50mila euro di valore. Inutili i tentativi di far presente che la qualità del prodotto richiesto e le garanzie del produttore sono quantomeno “sospette”, il cuménda non vuol sentire ragioni e procede.

Come va a finire è già scritto…
Il container arriva in ditta, qui viene aperto e una volta verificato il contenuto, richiuso tra commenti sarcastici e girato dritto dritto al famoso maggiore azionista delle due società. Quello che aveva deciso di cambiare fornitore. E che al posto di 50.000 euro di metalli grezzi si ritrova impacchettati “ben” 1.500 euro di ‘lussuosi’ autobloccanti

L’abbiamo premesso: non si vuole infierire. Ma la storiella (vera, verissima) deve servire da esempio. Le valutazioni a posteriori potrebbero essere condite da una riga infinita di luoghi comuni, dalla massima su chi lascia la via vecchia per la nuova ai timori non sempre giustificati a proposito della qualità e serietà di certi produttori orientali eccetera eccetera. Spesso però il luogo comune conferma qualche regola di buon senso, di quelle minime. In questo caso il tradizionale acume lariano per gli affari, sotto quel minimo c’è sceso. Di brutto.