LA LETTERA/TREZZI VS BRIVIO:
“WALL STREET SARÀ RIAPERTA
SOLO DALLA ‘NDRANGHETA?”

TREZZI PAOLO 2LECCO – “L’unico modo di rivedere Wall Street aperta è ridarla alla ‘Ndrangheta”. Quella di Paolo Trezzi è un’evidente provocazione. L’attivista segue da anni le vicende della pizzeria un tempo in mano al clan Trovato e divenuta poi uno dei simboli della lotta alla criminalità organizzata, così punta il dito contro le istituzioni dopo l’ennesimo annuncio di ritardo di un progetto che, per dire la verità, non lo ha mai convinto.

Ecco la lettera completa.

Caro Direttore, 
la Pizzeria Wall Street, la Pizzeria dell’Ndrangheta,forse non diventerà mai la Pizzeria della Legalità.

E’ questo, a tagliare la crosta, a mettere da parte tutta la farcitura di fumo, che, infatti, si evince dalle parole del sindaco di Lecco Brivio, che avete pubblicato quando annuncia che sì: “I lavori saranno terminati entro qualche settimana così da poter consegnare il bene entro aprile alle organizzazioni che hanno vinto il bando”, perché davanti all’obiezione che non ci sono i soldi per tirare su la saracinesca risponde: “comunque è un problema loro come azienda, quello di reperire ciò che serve per l’avvio”.

Dilettanti allo sbaraglio, da tutte e  due le parti.

E allora lo vedi bene dal tuo tavolo dentro la città che quel calzone in forno si sta sedendo, si sta sgonfiando su se stesso e quella fetta di pizza, se mai arriverà, sarà gommosa e stopposa.

Perché gli ingredienti erano solo farlocche etichette. Legalità, soldi, restituzione del bene alla collettività, progetto pilota, date, comunione di intenti. Non solo si sente l’odore di bruciato, pare proprio che l’impasto sia già raffermo. 
 
Perché uno, dopo tutto questo, ma bastava meno della metà, può dire quello che vuole: che la sfiga si accanisce sul Comune, che l’ingenuità è di casa sullo scranno più alto dello stesso e pure in quelli sotto, ma due o tre cose sono ormai assodate:

1) Qui Lecco Libera, che il tema Pizzeria Wall Street  lo sta sollevando da tempo, addirittura all’inizio in solitaria, è una realtà molto più seria di tutta questa accozzaglia di Enti,associazioni  e farlocchi attori.  Basta Leggere il loro dossier su Wall Street per averne, nuovamente, conferma. (http://www.quileccolibera.net/2015/02/27/wall-street-il-nostro-dossier/)

2)  Che è da spavento e irresponsabile affidare, come han fatto invece Comune e Istituzioni, un Progetto di recupero e gestione di un Bene Pubblico, per giunta confiscato alla mafia con tutto il suo peso simbolico, a realtà senza nessuna garanzia di solidità economica, direi di più, nemmeno di affidabilità economica. Ne è dimostrazione, oltre le ultime parole di Brivio, quelle pronunciate in Commissione Comunale il 21 ottobre 2015, dal Presidente della cordata vincitrice del Bando, Thomas Emmenegger: “Non abbiamo il capitale per chiedere un anticipo alla banca da restituire poi”

3)  Che è spaventevolmente una vergogna civica che la Pizzeria della Legalità – debba chiedere e far affidamento soprattutto a quella montagna di soldi pubblici, e parliamo (solo per adesso) di qualcosa come già un milione di euro. Due miliardi di lire. E ancor oggi non bastano e si sta pensando a un Fondo (a fondo perduto) presso la Fondazione della Provincia di Lecco, per coinvolgere i cittadini che, però, per Progetto, concorso idee, suggerimenti, risposte sulla trasparenza son stati fino ad oggi tenuti all’oscuro.

E’ mai possibile che l’abitudine delle Istituzioni, anche locali, e delle Associazioni è quella di cercare bancomat e non cittadini?

Mi chiedo… e se non si trovano i soldi, che si fa? Non è che l’unico modo per rivedere aperta la Pizzeria Wall Street è quello di restituirla alla ‘Ndrangheta?.

Paolo Trezzi