LA LETTERA: “WEBETI E FALSARI.
IN RETE C’È TROPPA GENTE
CHE VUOLE MALE A LECCO”

TREZZI PAOLO 2LECCO- Di leoni da tastiera è pieno il mondo, ora ci si professa cronisti sui social anche e soprattutto a Lecco. Al proposito, questa lettera a firma di Paolo Trezzi sul fenomeno web dilagante:

Egr. Direttore

E poi ci si trova così ad aver l’ennesima conferma che molti gruppi facebook son pieni di leoni da tastiera, che oltre a non potersi sostituire alla stampa professionista, sempre più spesso, troppo spesso, non sono nemmeno in grado e non hanno voglia di provare ad informare, ma il lo scopo è aizzare gli animi, fare polemica.
Per qualche click, per partito preso. Per visibilità
E’ pieno il web di queste evidenze.

La questione del cavalcavia crollato: tutti o quasi ingegneri, poi.
La questione del traffico: tutti o quasi vigili, poi.
La questione del Patto di stabilità: tutti o quasi economisti
La questione del Referendum: tutti o quasi Costituzionalisti.
La questione dell’immigrazione: tutti o quasi razzisti.

Che non significa che puoi allora parlare solo del nulla, che puoi discutere solo del niente, ma vuol dire che devi informarti, documentarti ed ascoltare, verificare e documentarti.

Su facebook non si riesce a fare quasi mai un discorso pacato.
Non puoi portare le prove perché quelle prove e quei documenti son sempre troppo lunghi. Anche se è un semplice link di una riga.
In troppi gruppi facebook serve la claque, il clan, i sodali e molti, i più, che non possono star dietro a ogni post.

E allora tu stai lì come una gabbianella e un gatto a guardare se in un sussulto di dignità, di correttezza verso i membri del gruppo,
verso l’interlocutore, qualcuno dopo che gli si è fatto notare che non è come si voleva far credere su quella specifica cosa,
dopo che le si fa notare che non è perché hai 2044 like e 1500 commenti che la notizia è vera, ecco speri che l’interlocutore si ricreda davanti all’evidenza e non succede invece nulla.
Capita anche che ti bannano.

Una balla basta ripeterla e ripeterla che diventa vera.

C’è troppa gente che vuole male a Lecco e pur di aver ragione si augura che affondi, che Lecco vada a gambe all’aria per poter dire: “ve l’avevo detto”.

Ecco, invece la bellezza, con tutta la precarietà, gli sforzi è che qualcuno ci sta provando invece a migliorarla Lecco.
Va riconosciuto anche se sono tuoi avversari.
Che, peraltro, ti legittima anche quando farai una critica, motivata.
E’ una questione di rispetto e oserei dire anche di autorispetto. Ecco è quest’ultima la Lecco che vorrei ma in troppi gruppi dentro Facebook per la Lecco che vorrei han altri desideri e troppi interessi personali

Paolo Trezzi