LECCO – Nella serata giovedì 3 marzo il rione di Chiuso si è raccolto in assemblea presso la sala della Casa sul Pozzo per parlare e confrontarsi su quello che sta accadendo intorno alla scuola elementare Torri Tarelli e sulle dichiarazioni dell’assessore all’istruzione del Comune di Lecco, Salvatore Rizzolino riguardo all’ipotesi di chiusura della scuola che sono state fatte nelle scorse settimane. Oltre 200 i partecipanti alla serata.
Moderatore Luigi Maniglia, che ha cercato di raccogliere le varie voci che raccontano la storia e la memoria del quartiere. Il primo intervento è stato fatto da Michela Sacchi, rappresentante di classe della I elementare, che ha raccontato la cronistoria dei fatti che sono accaduti nelle ultime settimane, dalla dichiarazione del 2 febbraio dell’assessore, durante un consiglio d’istituto, in cui esprimeva appunto la volontà di chiudere la scuola, per passare alla lotta portata avanti nei giorni successivi e ricordando a tutti che la Torri Tarelli è un’eccellenza della rete scolastica lecchese, tanto che quella in difficoltà vera sarebbe la scuola di Maggianico. Inoltre il problema della scuola porterebbe insito anche un grave danno all’asilo del rione, visto che si cerca la continuità della scelta scolastica.
A prendere poi la parola Natale Passoni che ha raccontato la “battaglia” portata avanti dalla scuola e dagli stessi abitanti del rione nell’anno scolastico ’96/’97, quando si meditava la chiusura causa mancanza di bambini secondo il decreto legge del ministro Berlinguer. Sulla sua scia ha portato la sua esperienza la maestra Stefania Valsecchi presentando i progetti che sono stati fatti e che vengono portati avanti negli ultimi anni dalla scuola elementare.
La seconda parte del dibattito si è concentrata su quattro precise domande elaborate dagli abitanti di Chiuso: Perché è importante che la scuola Tarelli non chiuda? Serve ad altro, oltre che all’attività di insegnamento? Che valore ha per il quartiere? Che valore ha per la città?
Il clima si è acceso fin dai primi interventi in cui i cittadini parlavano e, non senza momenti di tensione, discutevano con i consiglieri comunali di maggioranza presenti, Antonio Pattarini e Gianluca Corti, che hanno cercato di spiegare la posizione del Comune. Quello che è emerso è la grande preoccupazione della popolazione che il destino di Chiuso possa essere quello di diventare un quartiere dormitorio con tutto ciò che esso comporta.
Un’altra preoccupazione coinvolge anche il futuro della scuola materna, il cui destino, secondo gli abitanti del quartiere, è strettamente collegato alla presenza della scuola elementare. Dice una mamma: “Se spostassero i bambini a Maggianico, chi me lo farebbe fare di portare un figlio all’asilo a Chiuso e uno a scuola a Maggianico? Lo iscriverei all’asilo a Maggianico. E anche chi me lo fa fare di iscrivere i bambini all’oratorio e al catechismo a Chiuso? Sono già a Maggianico…. Così facendo chiuderemo anche oratorio e asilo!”
La grande preoccupazione è sul futuro del rione e gli abitanti hanno promesso di combattere con le unghie e con i denti per salvare la scuola ed il primo passo sarà la creazione di un comitato di cittadini che tenga i contatti con l’amministrazione comunale e con il Sindaco. Nel frattempo l’assessore Rizzolino ha accettato di incontrare i genitori martedì prossimo.
A. G.