CALOLZIOCORTE – Vittorio Brambilla andrà a processo per il mancato versamento dell’Iva per un milione e 400mila euro riferito a quando era a capo dell’omonima trafileria di Calolziocorte.
Come riporta il quotidiano Il Giorno, in edicola, la difesa dell’imprenditore afferma che l’imputato “non aveva coscienza e volontà. Era affetto da una malattia al suo apice che gli causava vuoti di memoria riducendo le sue attitudini cognitive e la capacità logico-deduttiva e di valutazione”.
L’accusa sostiene invece la piena responsabilità penale del padre dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla. Secondo i Pm Nicola Preteroti e Paolo Del Grosso, Brambilla “non aveva alcuna limitazione, non c’erano deficit cognitivi che escludessero la responsabilità dell’accaduto, aveva presieduto consigli di amministrazione, e nel 2011 aveva ricevuto un emolumento di 132mila euro per la sua carica”.
Il 15 luglio le parti torneranno in aula, tempo per l’accusa di visionare ulteriori documenti relativi ai verbali delle assemblee aziendali e ad atti notarili dove si dimostra la funzione di Brambilla come presidente senza alcun riferimento a deficit o carenze.