INTEGRARE SCUOLA E LAVORO,
RIPARTE IL POTENZIAMENTO
CON LE BORSE DI CONFINDUSTRIA

confindustriaLECCO – Pronta a partire la nuova edizione del Progetto di integrazione scuola-lavoro in Alternanza potenziata, Apprendistato di Primo Livello e Apprendistato Professionalizzante che prende il via il prossimo mese di ottobre. Dedicato ai futuri operatori meccanici e tecnici dell’automazione industriale, il progetto formativo è basato sulla logica di un’integrazione significativa fra scuola e imprese, fra formazione in aula e apprendimento direttamente in azienda. Il percorso si snoda infatti in quattro anni che prevedono un primo periodo di alternanza scuola-lavoro potenziata, uno stage estivo, poco meno di due anni dedicati all’apprendistato di primo livello ed un’ultima annualità destinata all’apprendistato professionalizzante.

La progettualità è affidata alla Fondazione A. Badoni con Confindustria Lecco e Sondrio. L’Associazione territoriale sostiene il progetto anche finanziariamente attraverso l’erogazione delle borse di studio destinate agli studenti per il primo anno di alternanza potenziata, mettendo a disposizione 1.400 euro per ogni alunno. Al Centro di Formazione Professionale Aldo Moro va invece il compito di erogare l’attività formativa per gli undici alunni della classe seconda ad indirizzo Operatore Meccanico del CFP, selezionati dal Centro stesso, che partecipano al percorso. Sono undici anche le aziende aderenti, che hanno dato un contributo fondamentale rendendo possibile la realizzazione dell’iniziativa: A. Matic, Catra, Co.Stamp, Cosma di O. Citterio, Ferper Spring, Fontana Pietro, Frigerio Ettore, Fubri, Gamma, Gilardoni Vittorio e Wuerth Elektronik Stelvio Kontek.

CONFINDUSTRIA Lorenzo Riva“Abbiamo voluto dare continuità all’edizione sperimentale, condivisa lo scorso anno con Network Occupazione Lecco, tramite una nuova edizione del percorso – sottolinea il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva – con l’obiettivo di arrivare a rendere strutturale una proposta che amplia lo spettro della scelta formativa e che ha già dimostrato di essere una alternativa più che valida ai percorsi di istruzione tradizionale e a quelli professionali, come emerge anche dalle esperienze attualmente in corso. Uno degli aspetti più interessanti, sia dal punto di vista del sistema produttivo sia da quello dei giovani partecipanti è che questo modello consente di orientare fortemente le competenze in uscita verso le reali esigenze delle imprese. Il risultato sono risorse qualificate e ad alto tasso di occupabilità”.

Trascorso il primo anno dell’edizione pilota, infatti, emerge soddisfazione da parte di imprese ed alunni che sono ora entrati nella fase dell’apprendistato di primo livello, con un contratto in essere con le aziende di riferimento. “Questo percorso è un’iniziativa centrale per la Fondazione – commenta il presidente della Fondazione per la Salvaguardia della Cultura Industriale – A. Badoni, Marco Campanari – e risponde pienamente ai nostri stessi obiettivi costitutivi, che puntano a diffondere la cultura d’impresa, a potenziare le occasioni che consentano ai giovani di acquisire le competenze richieste dal sistema industriale, anche con l’esperienza sul campo. Il grande valore aggiunto di questo percorso formativo è infatti l’essere stato progettato pensando ad una vera integrazione fra apprendimento in aula e in azienda”.

“Puntando molto anche sul ruolo formativo delle imprese, che ancora una volta hanno dato prova della loro disponibilità, questo tipo di percorso contribuisce a ridurre il divario fra le competenze richieste dal sistema produttivo e quelle effettivamente disponibili, guardando anche all’esempio tedesco e diventando a sua volta un modello – evidenzia Giulio Sirtori, direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio.