INDUSTRIA LECCHESE/CI SONO
ASPETTATIVE DI CRESCITA.
LE INSOLVENZE UN PROBLEMA

confindustriaLECCO – I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido relativo al mese di febbraio 2017 condotto dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como delineano un quadro in lieve miglioramento rispetto a gennaio.

Se tra i principali indicatori esaminati – relativi ad ordini, produzione e fatturato – risulta prevalente il giudizio associato alla stabilità, emerge anche una maggior incidenza delle indicazioni di crescita rispetto a quelle di rallentamento. La domanda è più intensa per circa quattro imprese su dieci, sia a livello domestico (39,7%) sia sul versante dell’export (38,6%). Gli ordini rallentano invece per circa un’impresa su cinque: il 20,6% per gli scambi in Italia e il 21,1% per le esportazioni. Diffusa stabilità per l’attività produttiva, segnalata dal 58,7% del campione, e una prevalenza dei giudizi di aumento (27,0%) rispetto a quelli di diminuzione (14,3%). Il tasso di utilizzo medio degli impianti si attesta a quota 79,7%, in leggero aumento rispetto all’edizione precedente dell’Indagine (77,6% in novembre). L’indicatore associato alle vendite evidenzia una fase favorevole, con un’azienda su due (50%) che indica fatturato in aumento; le diminuzioni interessano invece il 18,8% del campione. Stabile il restante 31,2%.

Sul fronte previsionale, oltre la metà del campione (55,6%) si attende il mantenimento dello scenario di febbraio, in un quadro dove comunque prevalgono le aspettative di aumento rispetto a quelle di decelerazione.

Restano elementi critici le situazioni di insolvenza e i ritardi di pagamento, che interessano oltre un’azienda su due (52,4%), e il limitato orizzonte di visibilità rispetto al portafoglio ordini, che per oltre l’80% dei casi è inferiore a tre mesi. A ciò si aggiungono anche la fase di aumento del costo delle materie prime, indicata da quasi un’azienda su due (47,6%) e un inasprimento delle condizioni praticate dagli Istituti di credito, soprattutto in materia di spese e commissioni bancarie, in crescita per oltre un’azienda su cinque (21,3%).

Anche i giudizi riguardanti l’andamento occupazionale tracciano uno scenario di diffusa stabilità (82,3%), confermata anche dalle previsioni per i prossimi mesi.

cristina-galbusera-giulio-sirtori-confindustria“I dati appena rilevati ci mostrano un partenza d’anno che in linea generale possiamo definire positiva, o comunque senza le contrazioni che in altri periodi si sono fatte pesantemente sentire e, anzi, risulta segnata da alcuni dati positivi in un clima prevalentemente stabile – commenta Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio. Dal nostro osservatorio, vediamo anche che molte imprese stanno intensificando gli sforzi per introdurre innovazioni nella direzione di Industria 4.0, anche sfruttando gli incentivi della Legge di Bilancio per il 2017. Questo fattore, unito ai segnali positivi che abbiamo registrato con le ultime indagini, ci fanno guardare al futuro con un certo ottimismo”.

“Industria 4.0 è un volano di crescita dalle grandi potenzialità e su questo tema l’attenzione delle imprese è alta – commenta il direttore generale dell’associazione, Giulio Sirtori. Su questo fronte Confindustria Lecco e Sondrio ha messo in campo diversi strumenti, utili anche alle molte imprese che già applicano le nuove tecnologie, dal Percorso Executive in Manufacturing Management-Industria 4.0, che abbiamo progettato e realizzato in collaborazione con MIP-Politecnico di Milano Graduate School of Business, ai servizi che offrono un sostegno concreto e multidisciplinare”.

GLI ORDINI
Gli ordini delle imprese dei tre territori rivelano una dinamica positiva sia sul versante interno sia per quanto riguarda l’export. In entrambi i casi, le indicazioni di aumento della domanda sono superiori a quelle di diminuzione. A livello domestico il 39,7% del campione comunica stabilità degli ordini, il 39,7% un aumento mentre il 20,6% una diminuzione. Per quanto riguarda l’export, quattro imprese su dieci (40,4%) indicano livelli stabili, il 38,6% segnala un incremento mentre il restante 21% rivela diminuzione. Gli indicatori per le realtà di Lecco e di Sondrio mostrano andamenti simili, dove prevale l’indicazione di aumento della domanda, sia in Italia sia all’estero.

LA PRODUZIONE
L’indicatore associato all’attività produttiva delle imprese lecchesi, sondriesi e comasche mostra una prevalenza di indicazioni di stabilità, segnalata da oltre un’azienda su due. Emerge tuttavia anche una maggior incidenza dei giudizi di aumento dell’attività rispetto a quelli di rallentamento. Nel dettaglio, i livelli risultano in linea con quanto registrato a gennaio nel 58,7% dei casi, in aumento per il 27% e in diminuzione per il restante 14,3%. La capacità produttiva mediamente impiegata dalle imprese del campione nel mese di febbraio si attesta a quota 79,7%, in aumento rispetto a quanto registrato nella precedente edizione dell’Osservatorio (77,6% a novembre 2016). Rispetto al dato medio rilevato, il tasso di utilizzo degli impianti è superiore per le realtà di medie dimensioni (al di sopra dei 50 occupati) e inferiore per le realtà più piccole. Lo scenario delle imprese di Lecco e Sondrio non si allontana dal quadro generale: a prevalere è la stabilità, indicata nel 64,4% dei casi, mentre in caso di variazione le segnalazioni di aumento (26,7%) superano quelle di rallentamento (8,9%). Anche il dato sulla capacità produttiva mediamente impiegata è in linea con il dato congiunto.

IL FATTURATO
Sul versante del fatturato le imprese delle tre province danno indicazioni che seguono quanto registrato per la domanda. L’aumento delle vendite, segnalato da un’azienda su due (50,0%), risulta maggiormente diffuso della tendenza alla diminuzione, segnalata invece dal 18,8% del campione. Il 31,2% delle realtà partecipanti all’indagine descrive invece livelli stabili rispetto al mese precedente. I dati per le imprese lecchesi e sondriesi sono allineati al quadro generale: nel 54,4% dei casi è indicato un aumento, nel 32,6% stabilità e nel 13,1% diminuzione.

LE PREVISIONI
Sul versante previsionale le realtà di Lecco, Sondrio e Como tracciano un quadro in miglioramento, con circa un’impresa su tre (31,7%) che comunica aspettative di crescita per le prossime settimane. Il 55,6% delle aziende indica invece un mantenimento, mentre il 12,7% si attende un rallentamento. La ridotta visibilità sulla domanda continua a rappresentare un elemento di criticità per le aziende del campione. In febbraio gli ordini in portafoglio sono stati limitati a poche settimane per quattro imprese su dieci (40,3%) mentre hanno assicurato un orizzonte di qualche mese per il 41,9% delle aziende. Per il rimanente 17,8% delle realtà del campione si raggiunge invece un periodo superiore al trimestre. Lo scenario generale vale anche per le imprese dei territori di Lecco e di Sondrio: il giudizio prevalente è la stabilità, indicata dal 55,6% del campione, mentre le indicazioni di miglioramento per le prossime settimane, che interessano un’azienda su tre (33,3%), sono superiori a quelle di rallentamento (11,1%). Per quanto riguarda la visibilità sul portafoglio ordini si riscontra un orizzonte di poche settimane per il 34,0% delle aziende, di qualche mese per il 45,5% e superiore al trimestre per un’impresa su cinque (20,5%).

LE MATERIE PRIME
I giudizi riguardanti l’andamento dei prezzi delle principali materie prime impiegate dalle imprese delle tre province mostrano una fase di aumento in febbraio ed esprimono, quindi, un ulteriore elemento di criticità. Un’impresa su due (49,2%) comunica listini stabili, mentre il 47,6% del campione rivela prezzi in aumento, a fronte di un numero più limitato (3,2%) di soggetti che invece indicano una riduzione dei prezzi. Per le imprese lecchesi e sondriesi si registra una situazione dai toni simili, in cui però prevalgono le indicazioni di aumento dei prezzi delle materie prime, segnalate dal 55,6% del campione, rispetto a quelle di riduzione, comunicate dal 44,4%.

LA SOLVIBILITÀ
In febbraio i casi di insolvenza e di ritardo dei pagamenti rappresentano, insieme al limitato orizzonte di visibilità e all’aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime, un ulteriore elemento penalizzante per le imprese dei tre territori. Il fenomeno dei mancati o ritardati pagamenti pesa su oltre un’azienda su due (52,4%) del campione. Nel mese di rilevazione, rispetto a gennaio, la situazione è rimasta invariata per l’80% delle aziende ma è peggiorata per un’azienda su cinque (20%). Nel caso delle aziende di Lecco e di Sondrio è confermata la stessa criticità, segnalata dalla metà delle realtà del campione (50%). In febbraio il fenomeno è rimasto invariato per l’88,6% dei casi mentre è peggiorato per il restante 11,4%.

I RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO
L’analisi dei giudizi riguardanti i rapporti tra le imprese lecchesi, sondriesi e comasche e gli Istituti di credito mostra, in febbraio, una situazione di diffusa stabilità delle condizioni, segnalata dall’87,3% del campione; l’11,1% indica invece un peggioramento e l’1,6% un miglioramento. Con riferimento agli spread e ai tassi di interesse si registra un incremento per il 12,9%, mentre le spese e le commissioni bancarie sono aumentate per oltre un’azienda su cinque (21,3%). I giudizi formulati dalle aziende riguardo la propria liquidità aziendale evidenziano livelli soddisfacenti per il 41,3% del campione, situazioni nella norma per il 39,1% e migliorabili per il restante 19,6%. Per le imprese di Lecco e Sondrio è rilevabile un quadro dai toni simili. A livello generale la stabilità risulta il giudizio prevalente (90,9% dei giudizi espressi), a fronte di indicazioni di peggioramento delle condizioni praticate dagli Istituti di credito (6,8%) e di miglioramento (2,3%) che incidono in misura minore. Nel caso degli spread e dei tassi di interesse applicati si rileva un peggioramento per oltre un’azienda su dieci (11,6%); si registra inoltre un incremento delle spese e delle commissioni bancarie per il 23,3% delle imprese. Tra i giudizi riguardanti la liquidità aziendale emerge soddisfazione per il 42,2% delle realtà del campione, un quadro nella norma per il 37,8% ed una situazione migliorabile per il restante 20%.

L’OCCUPAZIONE
Lo scenario occupazionale risulta caratterizzato da una diffusa stabilità in febbraio, così come indicato dall’82,3% delle imprese del campione complessivo. La conservazione dei livelli risulta anche confermata dal bilanciamento tra i giudizi di crescita (9,7%) e di diminuzione (8,1%). Le ipotesi espresse dalle aziende di Lecco, Sondrio e Como per i prossimi mesi, e riguardanti in particolare il proprio settore di attività, si mantengono in linea con quanto rilevato per il mese di febbraio. Il 77,4% del campione indica stabilità, il 12,9% aumento e il restante 9,7% diminuzione. A livello lecchese e sondriese è confermata la prevalenza della stabilità, rilevata per l’84,8% delle aziende. Emerge tuttavia una maggior incidenza dei giudizi di crescita dell’occupazione (13%) rispetto a quelli di diminuzione (2,2%). Le aspettative per i prossimi mesi risultano improntate alla conservazione dei livelli, così come indicato dal 76,1% delle imprese; in caso di variazione, risulta nuovamente prevalere il giudizio di aumento (indicato dal 15,2% campione) rispetto a quello di diminuzione (segnalato dal 8,7%).