IL VIDEO DI RENGA PER SANREMO
E GLI EFFETTI (BENEFICI)
SULLA “LOCATION” LECCHESE

Francesco renga casa sull'alberoMALGRATE – Niente che possa “cambiare davvero la vita” ma certamente l’aver ospitato nei mesi scorsi la realizzazione del videoclip di Francesco Renga per la canzone in gara al Festival di Sanremo “Vivendo adesso”, girato alla Casa sull’albero di Malgrate, ha avuto conseguenze positive sull’immagine della struttura ricettiva che ha fornito il set alla produzione.

Soddisfatto in questo senso Fabio Dadati, l’ex assessore titolare insieme al valsassinese Egidio Magni dell’attività turistica:

DADATI CON DEPLISì, i primi segnali li abbiamo avuti praticamente subito e anche se non possiamo parlare di un vero ‘boom’, certo è piacevole ricevere tante telefonate e diverse prenotazioni collegate proprio a quel video.
Dicia
mo che l’effetto principale è stato quello di avere spostato leggermente la quota di ospiti italiani della ‘Casa’: prima gli stranieri rappresentavano il 95% delle presenze, ora la quota si è un po’ ridimensionata a favore appunto di ospiti nazionali – soprattutto donne“.

RENGA VIDEO MALGRATEQualche aneddoto in proposito?

La cosa più carina – prosegue Dadati – è stato un regalo, un dono pre-nozze di un ragazzo di Milano che si sposerà a breve ma ha pensato di offrire un week end qui da noi alla sua futura moglie, una fan sfegatata di Renga. Ne sono stati entrambi felici“.

A proposito di locations, viene spontaneo chiedere all’ex politico e amministratore come veda la recente scelta di Daniele Nava di negare Villa Monastero come set di un film Bollywoodiano,NAVA BOLLYWOOD in nome della solidarietà coi marò detenuti in India.

“Distinguiamo i livelli del mio giudizio sulla questione – premette Dadati -: da imprenditore è ovvio che se mi pagano, ben vengano anche gli indiani. Per me come per qualunque albergatore l’ospite è sacro. Sul piano politico – da tenere ben distinto da quello commerciale – dico che mi è parsa un po’ una forzatura. La politica internazionale va fatta da altri soggetti, dal Ministero degli Esteri, dai sistemi economici che si occupano dell’export eccetera. In generale in queste cose bisogna essere prudenti, evitare contrasti. Lo dico pur essendo probabilmente molto vicino, come pensiero, a Daniele Nava sulla questione dei marò italiani; ma un conto sono le opinioni, un altro i comportamenti pratici nell’amministrazione pubblica”.