IL TEATRO COME RISORSA:
INTERVISTA A LUCA RADAELLI. “INVESTIRE DI PIU’ IN CULTURA”

LECCO – Una stagione teatrale migliore dal punto di vista qualitativo ed economico è possibile: Luca Radaelli ci spiega come.

Per la cultura si deve spendere meno? luca radaelli
Tutt’altro, investire sulla cultura è un segnale positivo che va assolutamente incoraggiato.
Dico solo che in tempi di crisi, quando i soldi a disposizione sono pochi, bisognerebbe ottimizzare le risorse, mantenendo lo stesso numero di presenze e lo stesso livello qualitativo – culturale. Non sempre a un costo maggiore corrisponde una migliore qualità: è il ragionamento della massaia che fa la spesa.

Quali sono i punti critici che individua nell’attuale gestione della stagione teatrale lecchese?
Non è un problema di titoli: il livello della programmazione di quest’anno è buono. Però, ci sono strumenti che non vengono utilizzati: è normale che il Teatro della Società non abbia nel 2014 un sito internet? La promozione è un punto centrale, bisogna comunicare alla città. Altrimenti il rischio è quello di coinvolgere solamente chi l’abbonamento ce l’ha da anni e non di attirare nuovi spettatori. Anche perché, è stata cancellata  la stagione teatrale delle scuole, preziosa occasione di avvicinare al teatro bambini e ragazzi. E’ stato drasticamente diminuito anche il budget destinato all’Ottobre manzoniano, così come le manifestazioni legate alla montagna, ad “Addio Monti” del 2013 da Lecco, per quell’anno città alpina, è arrivata una mancia, più che un vero e proprio contributo.

Quindi non è vero che non ci sono stati tagli alla cultura?
Non ci sono stati tagli al teatro di prosa e alle mostre di arte moderna, che sono rimasti intatti. E in aggiunta a questo si registra un impoverimento delle possibilità che un giovane ha di avvicinarsi al teatro non solo come spettatore.

Se volesse cioè partecipare professionalmente al mondo del teatro?
Esattamente. Negli anni ’70, quando la mia generazione ha cominciato, con il Teatro Laboratorio, le prospettive per chi voleva avvicinarsi al teatro in modo professionale erano molteplici: oggi a Lecco ci sono molte compagnie dilettantistiche ma mancano i giovani professionisti e i canali per formarli. Sarebbe bello creare, proprio come accade per la musica a Villa Gomes, una Civica Scuola di Teatro per Lecco, ma è difficile anche solo garantire la continuità dei corsi, in primo luogo per la mancanza di luoghi deputati, o meglio per l’impossibilità di usarli.

TEATRO-DELLA-SOCIETA-LECCO-300x199Che cosa intende?
In realtà i luoghi ci sarebbero, manca invece la volontà di metterli a disposizione: l’anno scorso ad esempio abbiamo stretto una convenzione con il Comune per avere il Centro Civico di Germanedo: noi avevamo la sala per un certo numero di utilizzi e in cambio ci impegnavamo a fornire uno spettacolo gratis. Un sistema diffuso in tutta Italia che costituisce un accordo perfetto: un investimento minimo per il comune, un modo per aiutare le tante compagnie emergenti senza molti soldi e un vantaggio per i cittadini. Purtroppo al progetto ben presto è stata messa fine, in quanto concedere una struttura senza percepire un affitto è considerato “danno erariale” per il Comune, poiché in teoria potrebbe guadagnarci di più facendola pagare. Così adesso nessuno la usa, non è uno spreco ancor più grave questo? E a proposito di spreco la sala è stata dotata di costose attrezzature che oggi non posso essere usate a causa di problemi di agibilità.

Quale sarebbe la sua ricetta per una stagione teatrale che ottimizzi i costi?
Se potessi curare un progetto simile lo costruirei attorno ad un tema, un filo conduttore che legherebbe spettacoli ‘tradizionali’ con interventi  ed eventi collaterali con professionisti del settore (ad esempio conferenze e incontri nelle scuole con giornalisti, registi ecc.). Inoltre utilizzerei ‘l’anteprima d’artista’: la presentazione di spettacoli nuovi, non ancora nella loro forma definitiva, una novità stimolante e di grande richiamo per il pubblico. Valorizzerei inoltre quelle che sono le peculiarità del territorio, Manzoni e la montagna in primis, e poi mi appoggerei a sponsor del territorio.

L’uso di sponsor talvolta però è visto come un modo per sporcare la cultura, quanto potrebbe costare una stagione teatrale di questo tipo?
Quantificare è complicato, ma sicuramente c’è un pregiudizio sull’uso di sponsor che invece  è un modo per radicare la cultura sul territorio, coinvolgendo la popolazione e, perché no, le imprese commerciali.
In 17 anni che organizzo il festival “L’ultima Luna d’Estate”, 28 spettacoli in quindici – venti giorni con un quinto del budget del Comune, ho potuto vedere che si tratta di una ricetta vincente. Cambiando impostazione, la cultura potrebbe (e dovrebbe!) davvero diventare un’occasione per incrementare il turismo, generando anche un ritorno economico non indifferente.

Come è nata questa polemica e come spera si concluda?luca radaelli1
La polemica è nata in seguito a un mio commento su un social network in risposta ad un’affermazione fatta a giugno 2013 dal sindaco Brivio, il quale aveva proposto, per problemi economici del Comune, di esternalizzare alcuni servizi, fra cui anche il teatro. Secondo me non è questa la strada da percorrere e mi è dispiaciuto vedere la mia obiezione fraintesa sia dall’opposizione – non volevo dire che siano altre le priorità che meritano le poche risorse a disposizione – sia dalla giunta, che in una nota ha affermato che chi parla così vuol male al teatro. Mi piacerebbe dibattere pubblicamente di questo problema, credo sia giusto esprimere la propria opinione, e che le critiche siano utili per migliorare e, se ci fosse bisogno, offrirei anche una consulenza gratuita al Comune. Figuriamoci se non voglio promuovere il teatro, il mio spettatore preferito è proprio quello che non ci va e a cui riesco a far cambiare idea.

Chiara Vassena

BIOGRAFIA

Luca Radaelli, lecchese della classe 1959, si avvicina al teatro a 17 anni e dopo una laurea in Lingue e Letterature Straniere, dal 1989 dirige, come regista e drammaturgo, la compagnia Teatro Invito, firmando spettacoli che partecipano a importanti rassegne nazionali. Partecipa a tournées in Francia, Germania, Svizzera e Malta, nonché a Festival Internazionali in Croazia, Austria, Turchia, Tunisia, Armenia e Rep. Pop. Cinese. Ha curato la regia di spettacoli in Svizzera, Spagna, Algeria Ha condotto diversi laboratori per le scuole e le Università tra cui l’Istituto di italianistica dell’Università di Cambridge (UK),  è intervenuto in importanti convegni e ha partecipato come giurato a diverse manifestazioni e premi. E’ stato direttore artistico di festival e rassegne, tra cui il Festival di Teatro Popolare di Ricerca “L’ultima luna d’estate”. In questa stagione sta circuitando con i monologhi “Una questione di vita e di morte. Veglia per Eluana” e “In capo al mondo. In viaggio con Walter Bonatti”.