LECCO – Sta suscitando moltissime reazioni il post pubblicato sulla pagina Sei di Lecco se… da una lecchese – mortificata, sconvolta da un episodio accaduto poco prima nel quale si è trovato coinvolto un sedicenne.
Tanti i commenti, quasi un record, in margine a questo racconto piuttosto preoccupante, che riportiamo in forma integrale e riteniamo urgente proporre. Soprattutto per le riflessioni di una signora che a proposito di Lecco arriva a chiedersi “Che città sta diventando questa?“:
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Stasera Luca (16 anni) nel sottopassaggio tra centro e Meridiane è caduto con il suo skate.
Tornato a casa mi ha raccontato che mentre era a terra e scosso dalla botta ha visto passare delle persone.
Nessuno si è fermato.
Alla fine, quando ormai si stava rialzando, un gruppo di ragazzi gli ha riportato la tavola che nel frattempo era finita distante.
Mi dice che è passata anche una coppia di adulti che lo ha appena degnato di uno sguardo.
Che città sta diventando questa?
Curiamoci del prossimo perché l’indifferenza fa male.
Se uno dei vostri figli/nipoti/cugini/amici dovesse cadere davanti a me -beh- io mi avvicinerei per tendergli la mano. Mi piace pensare che lo farei perché così mi hanno educata.
Luca sta bene ( qualche escoriazione), io non riesco a pensare ad altro che a lui disteso sull’asfalto davanti all’indifferenza dei passanti e la cosa mi rende triste e rabbiosa.
Adesso ditemi: fanno più male i graffi o gli sguardi di chi ha fatto finta di non vedere?
Spero che se le persone che sono passate e non lo hanno soccorso leggeranno questo post possano farsi un’analisi di coscienza.