I MUSICI CANTANO GUCCINI:
CHE SUCCESSO L’EVENTO
AL CIRCOLO “LOFFICINA”

musici lofficina (71)LECCO – Volendo parafrasare la famosa “Canzone delle osterie di fuori porta”, “sarà forse perché è storia, sarà forse perché invecchio”, ma le emozioni che sanno suscitare le canzoni di Francesco Guccini sono sempre uniche e meravigliose, specialmente per chi con quelle canzoni ci è cresciuto.

E sebbene il “maestrone” abbia scelto da qualche anno la tranquillità di Pavana alla frenesia dei concerti, decidendo di non esibirsi più dal vivo, ci hanno pensato i suoi fidati “Musici” a portare in giro la poesia e la bellezza dei suoi brani più famosi.

musici lofficina (73)Una magia che si è ripetuta anche ieri sera, venerdì 8 maggio, al Circolo Culturale Lofficina di Maggianico, dove Juan Carlos “Flaco” Biondini (voce e chitarra), Vince Tempera (piano  tastiere), Antonio Marangolo (sax), Pierluigi Mingotti (basso) e Ivano Zanotti (batteria) si sono esibiti proponendo due ore di repertorio gucciniano. Nessuna chicca particolare – per intenderci nessun Amerigo, Bisanzio o Van Loon in scaletta, sebbene le sorprese non siano mancate con Asia e Statale 17 – ma una selezione dei brani più noti del cantautore pavanese.

musici lofficina (67)Come tradizione vuole, il concerto non poteva non iniziare con “Canzone per un’amica”, per proseguire poi con pagine di storia musicale italiana come “Noi non ci saremo”, “Incontro”, “Vedi cara”, “Autogrill”, “La locomotiva”, “Vorrei”, “Canzone delle osterie di fuori porta”, “Asia”, “Auschwitz”, “Il vecchio e il bambino”, “Cirano”, “Un altro giorno è andato”, “L’avvelenata”, “Statale 17” e “Dio è morto”.

Tra un brano e l’altro, cercando di colmare l’inevitabile vuoto non solo artistico lasciato da Guccini, ci ha pensato lo storico chitarrista (e voce per l’occasione) Flaco Biondini, che ha presentato le canzoni in scaletta con qualche aneddoto legato alla loro genesi o al loro significato.

musici lofficina (31)A proposito di significato, sulla poetica gucciniana si potrebbero scrivere interi trattati: inutile provare a spiegare brevemente il senso dei brani proposti dai Musici; per comprendere lo spirito dell’intera serata vale quanto affermato dallo stesso Flaco a inizio concerto: “Siamo qui semplicemente per portare in giro ancora per un po’ di tempo le canzoni di Francesco, dopo che per quarant’anni le abbiamo suonate insieme a lui. Sono brani pieni di parole e carichi di poesia, che ancora mi emoziono a cantare: sarebbe un peccato dimenticarle e non farle più sentire alle persone che le hanno amate nel corso degli anni”.

musici lofficina (22)Due ore di spettacolo – decisamente apprezzato dalle oltre 150 persone in sala – che sono letteralmente volate via, confermando ancora una volta il famoso detto per cui le canzonette passano, mentre le opere d’arte rimangono e resistono nel tempo; possono cambiare gli interpreti, ma la loro potenza e la loro bellezza restano intatte anche a distanza di anni, anche e nonostante il fatto che nel frattempo il loro autore abbia deciso di ritirarsi dalle scene.

Per fortuna ci sono ancora questi “giovincelli” – come li ha definiti scherzosamente Flaco – che si divertono e sanno far divertire la gente cantando e proponendo con forza un patrimonio culturale e musicale di valore inestimabile. E’ una cosa forse difficile da spiegare a chi non ha mai visto Guccini dal vivo o anche a chi non era presente al concerto dei Musici… ma è altrettanto risaputo che “è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già”.