I GIOVANI PRIME VITTIME
DELLA CRISI: A LECCO IN 7.100
NE’ STUDIANO NE’ LAVORANO

precari-stancaLECCO – I giovani sono le principali vittime della crisi. Luca Schionato, dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, illustra la situazione occupazionale nel Lecchese dove gli ultimi dati, quelli del 2011, parlano di 7.100 giovani tra i 15 e i 24 anni che non studiano e non lavorano: “Un numero allarmante, cresciuto in maniera esponenziale, nel 2008 erano solo 2.350 i ragazzi che non avevano un’occupazione e non studiavano”. Sempre secondo gli ultimi dati raccolti nel 2011 sono 2.450 i giovani in cerca di lavoro, mentre nel 2008 erano in 1.300. “Un’altra categoria particolarmente colpita è quella degli immigrati – continua –: gli stranieri in provincia sono in aumento, ma nel 2009 e 2010 è stato registrata una diminuzione degli occupati di origine extracomunitaria”.

L’altro dato cresciuto in maniera esponenziale è quello della cassa integrazione. “Nel 1993 a Lecco abbiamo avuto un picco nelle ore di cassa – ricorda Gianni Menicatti dell’Osservatorio –: era l’anno della chiusura di aziende come Sae e Badoni, così nella nostra zona i lavoratori hanno usufruito di quattromila ore di cassa integrazione totali. Il 2009 è l’anno del record negativo, con quasi 20mila ore, mentre nel 2012 le ore totali sono state 15mila”. Ad allarmare è anche l’aumento della disoccupazione: sono 5.600 i posti di lavoro persi durante tutto il 2012, l’anno peggiore per la situazione occupazionale del lecchese. “Si può considerare parzialmente positivo invece l’effetto scoraggiamento – spiega Menicatti –: negli ultimi quattro anni sono solamente 600 le persone che si sono chiamate fuori dal mondo del lavoro. La maggior parte di quelli che hanno perso il lavoro ne hanno trovato un altro o comunque non rinunciano alla ricerca”.

Il settore più in crisi è quello dell’industria, soprattutto nella città capoluogo, anche se le aziende alimentari della Valsassina resistono. “Abbiamo attivato tre progetti per cercare di aiutare il campo metalmeccanico – analizza Wolfango Pirelli, segretario provinciale Cgil – questa è una crisi senza pari nel dopoguerra, ma il nostro territorio potrebbe compensare la scarsità di lavoro nel manifatturiero puntando sul terziario”. L’assessore provinciale ai Servizi sociali Antonio Conrater, invece, spera che “il nuovo Governo e la Regione mattano mano ai problemi in ambito occupazionale per risolverli”.

Fabio Landrini – Silvia Ratti