MANDELLO DEL LARIO – Altro colpo di scena nel processo sulle presunte vessazioni, maltrattamenti e lesioni alla Gilardoni Raggi X: la I sezione della Corte d’Appello di Milano ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla Procura Generale contro la sentenza di primo grado del giudice lecchese Martina Beggio che nel dicembre 2020 aveva assolto dall’accusa i quattro imputati, tra cui Roberto Redaelli, 43 anni, ingegnere, capo del personale e braccio destro di Cristina Gilardoni, patron dell’azienda all’epoca dei fatti, tra il 2012 e il 2016. Oggi i giudici della I sezione delle Corte d’Appello hanno dichiarato inammissibile “per specifica” il ricorso della Procura generale che ora ha 15 giorni di tempo per avanzare ricorso in Cassazione.
Una vicenda – quella della Gilardoni Raggi X – che aveva destato clamore a livello nazionale per il clima “stile Primo Novecento” creatosi nella fabbrica di Mandello Lario con vessazioni e in alcuni casi maltrattamenti verso i dipendenti. Le indagini condotte dalla Digos avevano inchiodato alle loro responsabilità Maria Cristina Gilardoni, presidente dell’impresa, Andrea Paolo Federico Ascani Orsini, socio di minoranza della Gilardoni, i medici del lavoro Maria Papagianni e Stefano Marton, e Roberto Redaelli, capo del personale.
Nel dicembre 2019 Maria Cristiana Gilardoni, principale imputata, è uscita di scena perché – viste le condizioni di salute – è stata dichiarata non in grado di stare in giudizio, mentre gli altri imputati vennero assolti dalle accuse che andavano dai maltrattamenti alle lesioni fino alla colpa in vigilando.
Il ricorso in Appello della Procura generale è stato avanzato solo per Roberto Redaelli e, dopo la dichiarazione d’inammissibilità, la parola passa alla Cassazione con le parti civili e le vittime delle vessazioni che attendono ancora giustizia.
A. Pa.