GIANNI MORANDI A LECCO:
“CASA DON GUANELLA
OCCASIONE PER LA VITA”

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LECCO – “L’eterno ragazzo di 7.0 anni” è arrivato a Lecco: Gianni Morandi è stato ospite d’onore nella serata “C’è un grande prato verde” tenutasi mercoledì 22 marzo alla Casa dell’Economia di Lecco per promuovere il progetto “Cascina don Guanella” di Valmadrera. A presentarlo un altro grande nome, non della musica ma dello sport italiano: Alberto Cova, campione olimpico sui 10.000 metri ai Giochi di Los Angeles del 1984, testimonial del “Don Guanella” fin dall’inizio. Con lui sul palco anche don Agostino Frasson, direttore della “Casa don Guanella” di Lecco, che ha inizialmente rubato la scena al Gianni nazionale entrando nell’Auditorium suonando la chitarra e cantando: “C’è un grande prato verde dove nascono speranze che si chiamano ragazzi, quello è il grande prato dell’amore…”.

gianni morandi (47)Le parole della canzone di successo “Un mondo d’amore” del 1967, sono infatti servite a introdurre la realtà valmadrerese della Cascina in Piazza Rosè dove si pratica un’agricoltura sociale per l’accoglienza, la cura, la formazione e l’inserimento lavorativo di giovani a rischio di emarginazione. Sono ben 45 i ragazzi ospitati: tra loro marocchini, albanesi, egiziani, ma anche italiani.

Giovani di 16 – 17 anni, fuggiti dalle guerre o da situazioni familiari difficili, che in Italia ci sono nati o sono arrivati sui barconi, come clandestini: «La diversità fa paura e invece è fonte arricchimento» spiega Don Agostino «Sono ragazzi poveri ma che possono insegnare tante cose: ad esempio la responsabilità di avere una famiglia che fa affidamento su di loro per guadagnare qualcosa in più»
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Una realtà che Gianni Morandi, nato durante la guerra da padre ciabattino, ha sperimentato: «Eravamo poveri ma molto allegri» racconta infatti il cantante «Mio padre andava a comprare al mercato quando stava chiudendo per prendere la frutta e la verdura ammaccata, che costava meno. Ma ricordo che batteva il cuoio e cantavamo insieme: così il suo vicino di negozio, un barbiere, ha notato la mia voce e ha cominciato a volermi in negozio quando c’erano i clienti. Con la sua moto, mi ha poi portato a Bologna, da una maestra di canto e a 16 anni ho fatto a Roma il provino che mi ha cambiato la vita»

La grande svolta arriva infatti grazie ad un nastro giunto in un ambiente dove, per caso, erano riuniti quelli che sarebbero diventati grandi nomi della musica italiana come Morricone e Zambrini: «Mi sono trovato al posto giusto al momento giusto: anche questi ragazzi stanno trovando la loro strada grazie ad un incontro, quello con il Don Guanella»

Per don Agostino non si tratta però di incontri casuali, ma di disegni provvidenziali che possiamo cogliere o meno. I giovani ospiti del Don Guanella hanno poi proiettato un video sulle loro storie: i ragazzi, conosciuti da Gianni Morandi nella visita pomeridiana a Valmadrera, hanno come denominatore comune un grande sorriso: «Il Don Guanella è diventato un punto di riferimento nelle loro vite: anche per quelli che ci lasciano tornando ai loro paesi d’origine» spiega ancora Don Agostino «I valori di accoglienza e condivisione rendono una realtà multietnica davvero possibile»

gianni morandi (170)Durate la serata, costellata di piccole esibizioni canore, si è ripercorsa la vita e la carriera di Gianni Morandi, fatta anche di anni difficili come quelli degli anni ’70: anni in cui il cantante viene dimenticato, in favore di gruppi più impegnati. «Nonostante le difficoltà è stato un momento fondamentale: ho visto l’altro lato della medaglia, quello dell’anonimato, e ho seguito il consiglio di studiare al conservatorio: ho imparato a conoscere la musica con consapevolezza.»

Negli anni ’80 però  una nuova occasione: grazie ad un pallone da calcio. Lo chiama infatti Mogol che, finito il sodalizio con Battisti, si è messo in testa di creare una “Nazionale Cantanti”. Dopo un anno di partite gli chiede “Ma tu canti ancora?” e decide di scrivere una canzone per lui: è “Canzone Stonata”. All’esilarante parodia dell’autore è seguito un momento di riflessione sull’importanza di sapersi rialzare di fronte agli insuccessi: un messaggio di positività ribadito anche dall’omaggio musicale del “Gospel Always Positive”, coro internazionale che supporta il Don Guanella, con cui il cantante si è esibito.

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Infine è salito sul palco l’assessore regionale allo Sport Antonio Rossi, campione olimpico, con cui Morandi si era già incontrato, oltre che sul campo da calcio, anche in occasione delle olimpiadi di Pechino. Dopo di lui ha portato i suoi ringraziamenti anche Vico Valassi, presidente della Camera di Commercio.

Ha chiuso la serata un dono: due ritratti realizzati da Afran Biamba, pittorea fricano che tiene un laboratorio d’arte per i ragazzi del Don Guanella. Un’artista che usa materiali di scarto per dare nuova vita a quello che tutti considerano un rifiuto: una metafora del processo di rinascita vissuto da molti ragazzi.

Per chi volesse saperne di più Casa don Guanella e il progetto della cascina Agribike saranno al centro di un servizio della giornalista Alessandra De Stefano, trasmesso durante la serata e in onda il 28 marzo su Rai2, alle ore 13.20.

Chiara Vassena