GALBIATE – Potrebbe essere definito un caso di “mala sanità” quello dell’uomo di 58 anni affetto da carcinoma e residente nel Comune di Galbiate, costretto ad spostarsi fino a Sondalo per svolgere due esami strumentali.
Nel mese di ottobre, il signor Alberto ha subito una lunga operazione per asportare una grossa metastasi a livello cervico-facciale. Ogni due mesi ha l’obbligo e la necessità di presentarsi all’istituto di riferimento con alcuni esami specifici, poiché il tumore primario non è stato individuato.
Nonostante sia in possesso di una ricetta elettronica con l’esenzione che gli spetta, non riesce ad accedere agli esami tramite SSN. Il 50enne dichiara a Lecco News che “è triste che un uomo della mia età, affetto da cancro, debba pagare 600 euro per rimanere sotto osservazione. La sanità pare mettere a disposizione solo il servizio privato”. E ancora: “Ad oggi curarsi è un lusso; se hai i soldi, puoi vivere, altrimenti ti lasciano morire”.
Il galbiatese, per evitare di pagare una somma da capogiro, deve recarsi fino a Sondalo (131 km, due ore di strada) – oppure attendere che qualcuno invii una rinuncia nelle altre strutture.
In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale è peggiorato nel corso del tempo a causa di problematiche che si sono estese anche alla città e provincia di Lecco: mancanza di personale, chiusura di ambulatori con il successivo sovraffollamento dell’ospedale ‘Manzoni’ e altro ancora. Ciò comporta gravi conseguenze per quanti hanno malattie croniche e difficoltà a raggiungere centri molto lontani dove curarsi.
M. B.