LECCO – A partire dal 19 settembre la centrale operativa del Dipartimento Fragilità (Difra) con sede a Valmadrera, che coordina l’erogazione delle cure domiciliari geriatriche, riabilitative e gestisce la Rete provinciale di Cure Palliative (in ospedale, al domicilio e presso gli hospice), verrà trasferita presso il quarto piano dell’ospedale Manzoni di Lecco.
A fronte di un Ospedale che segue in modo specifico e puntuale i malati complessi spesso con polipatologia e sempre più in fase acuta, verrà meglio garantita la presa in carico all’interno dei diversi reparti ospedalieri dove “nasce” il bisogno di continuità delle cure e di assistenza.
“Il governo clinico del DIFRA collocato in Ospedale, quindi accanto ai reparti, migliorerà la vera continuità delle cure punto centrale della Riforma Sanitaria – spiega Gianlorenzo Scaccabarozzi, direttore del Dipartimento Fragilità dell’Asst di Lecco -. La centrale operativa che si trovava a Valmadrera, da lunedì 19 settembre, sarà attiva in ospedale con grandi benefici per i malati e con un miglioramento dei processi della loro presa in carico. Da 25 anni a Merate siamo all’interno del Mandic con grande soddisfazione dei cittadini e dei medici ospedalieri”.
La centrale operativa è uno dei punti nodali dell’integrazione socio-sanitaria: individua i bisogni sanitari ed assistenziali identificando le risposte più idonee per soddisfarli. È quindi un luogo di valutazione multidimensionale e di tempestiva presa in carico da parte dei servizi territoriali in Rete: domicilio, strutture residenziali, istituti di riabilitazione, Hospice.
“Per l’utente, quando il bisogno nasce al domicilio, non cambierà nulla. Le richieste di attivazione continueranno ad essere accolte da tutte le sedi periferiche dell’Asst–Cead ed inviate alla centrale operativa – puntualizza il direttore -. I colloqui di presa in carico domiciliare, eventualmente necessari con i famigliari, continueranno ad essere effettuati anche presso le attuali sedi periferiche in relazione ad eventuali specifiche necessità delle famiglie. La riorganizzazione prevista migliorerà l’integrazione professionale a garanzia di una tempestiva e appropriata presa in carico del malato e conseguente avvio di un percorso in grado di rispondere, in modo coordinato, ai bisogni e alle aspettative del malato e della sua famiglia”.