FILOSOFIA E CRISI OCCIDENTALE
VINCENZO VITIELLO A LECCO:
“L’EUROPA SI STA SFALDANDO”

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LECCO – In un altro giorno drammatico per l’Europa la città si interroga sulla crisi dell’occidente e lo fa ora da un punto di vista inedito, quello della filosofia. Questa sera in sala Ticozzi, alla conferenza dal titolo “Abitare il mondo”, sono infatti intervenuti due noti pensatori italiani: il professor Massimo Adinolfi, collaboratore tra l’altro al ministero di Giustizia ed editorialista de Il Mattino e L’Unità e Vincenzo Vitiello, filosofo di fama internazionale.

Ed è proprio quest’ultimo, come vuole la tradizione, ad iniziare il dialogo ponendo una domanda: “Qual è la struttura fondamentale della civiltà europea? Non è il logos – il discorso razionale – né l’aletheia – la verità – ma il nomos: la legge. Se si considerano bene le cose, quello che caratterizza l’abitare il mondo da parte dell’uomo è il nomos, la direzione, il senso che viene seguito”. Ma questo aspetto fondamentale della storia dell’uomo occidentale stride con un altro cardine della nostra cultura: la libertà.

“Qual è la libertà delle persone che mettono le bombe? Quale libertà hanno potuto avere nel dialogo con noi? Quale libertà l’occidente ha realizzato col suo sapere, che si è sempre costituito in rapporto al potere?” si chiede il filosofo. “Il vero pericolo – prosegue – non è quello esterno, dell’attacco deciso, ma quello interno a noi stessi: considerare che la nostra civiltà è ‘La’ civiltà, che noi soli siamo razionali e noi soli sappiamo cosa sia il bello e il bene è il vero pericolo. Non dimentichiamo che nella civilissima Europa, in Germania, ha avuto luogo l’olocausto, che non va considerato come un colpo di follia, una deviazione della nostra storia razionale. All’origine di questa nostra civiltà sta la prepotenza, la hybris, e la stessa filosofia si è posta come volontà di potere”.

vitiello adinolfi02La prepotenza di cui parla Vitiello a livello più astratto, ha tuttavia un risvolto estremamente pratico e attuale, messo in evidenza dall’intervento di Massimo Adinolfi: “Qualunque sia il motivo per cui si è attaccati, dobbiamo chiederci fino a che punto possiamo concretamente spingere la nostra difesa. Possiamo prelevare con la forza le impronte digitali nei campi di accoglienza? Ha fatto bene la Francia a introdurre una legge di emergenza? Compromettere il sistema di garanzia e di libertà tipico della civiltà europea, per garantire la difesa di questa civiltà è già perdere”.

L’Europa si sta sfaldando – conviene Vitiello – l’aumento dei sistemi di polizia e di controllo non risolve il problema. Che ne è della nostra Europa? Gli occidentali hanno costruito la loro storia e la loro cultura basata sul sapere razionale, a partire da una mancanza: dalla mancanza della verità e dalla ricerca di essa, come insegna Paltone. Ora ci troviamo ad avere fatto di quella mancanza un plenum, abbiamo eretto quella mancanza a pienezza, a scudo attraverso il quale imporre la nostra cultura agli altri, dimenticando che il rapporto mancante/pieno non è una contrapposizione ma una complementarietà. Queste considerazioni mi portano a pensare che quello che sta vivendo la nostra epoca non sia una delle tante fasi di crisi, forse siamo davanti ad un momento escatologico”.

 

Manuela Valsecchi