GALBIATE – Per il terzo anno l’eremo del monte Barro a Galbiate, dal 21 al 24 luglio, ospiterà il festival lecchese della sostenibilità organizzato da Legambiente Lecco. Il parco regionale del monte Barro farà da contorno a un festival che ormai si è affermato sia per la capacità di coinvolgere e divertire sia per la capacità di approfondire e offrire spunti di riflessioni su tematiche ormai centrali ad ogni livello come quelle della sostenibilità ambientale.
“Questo non è solo un festival – spiegano gli organizzatori -, naturalmente ci sono momenti per musica di qualità, come la World Music di Naby Eco Camara o il balfolk degli AlzaTrad, o momenti per degustazioni di prodotti del territorio, come le birre Herba Monstrum o i prodotti delle baite del monte Barro, inseriti all’interno del trekking dei sapori della domenica. Ci sarà poi il teatro del sabato sera, il coreocabaret confusionale di A. Cosentino e R. Castello “Trattato di Economia”, un coinvolgente spettacolo che ha riscosso un successo significativo già altrove.
Eppure non sarà solo divertimento, perché il festival saprà offrire opportunità di approfondimento di spessore, come il convegno di sabato sull’enciclica papale Laudato Si’, un’enciclica quasi rivoluzionaria che porterà a dialogare all’eremo del Barro Vittorio Cogliati Dezza (presidente nazionale di Legambiente fino al 2015) e don Walter Magnoni (responsabile della pastorale sociale della diocesi ambrosiana). La domenica invece tenteremo di muovere il territorio verso il tema tanto innovativo quanto attuale dell’economia civile: parliamo spesso di “fare rete”, ma l’economia non è ancora pronta a produrre valori oltre al valore e questo è il momento di innescare questo percorso”.
Sono circa 30 i volontari che ruotano attorno all’organizzazione del festival e ormai da mesi si lavora alla sua realizzazione. L’obiettivo è quello di tenere insieme svago e approfondimento, arte e cultura, cercando di fare delle proposte di qualità che attirino persone in un posto che già di per sé rende evidente l’importanza di proteggere l’ambiente. Ci sarà spazio anche per la cultura orientale, con la lezione aperta di Qi Gong la domenica mattina dopo una colazione a km zero offerta da Legambiente.
“La domenica – raccontano gli organizzatori – è sicuramente la giornata più ricca, perché abbiamo pensato anche a momenti per approfondire la bellezza e la storia dell’eremo stesso e del gioiellino che è la chiesa di S. Maria di Monte Barro e abbiamo pensato anche a momenti di animazione per i bambini e per le famiglie. Il sabato abbiamo invece voluto invitare tutti a ritornare a un contatto diretto con la natura, perché è lì che impariamo a rispettarla; proprio per questo abbiamo organizzato un corso di raccolta di erbe spontanee con Foglie di Alchemilla”.
Il festival chiuderà anche il progetto de I Creativi della Spazzatura, in atto quest’anno e che prevedeva il recupero ambientale di situazioni inquinate (come i 250 copertoni raccolti dal fondale del Lago di Como) e la realizzazione conseguente di opere artistiche in grado di esprimere il valore del recupero e del riciclo. Il progetto sarà dunque chiuso il venerdì attraverso la mostra delle opere e uno show-cooking a cura dell’isituto A. Moro utilizzando prodotti alimentari normalmente ritenuti scarti ma che hanno ancora un valore e un sapore che dobbiamo solo riscoprire. Significativa anche la collaborazione con gli artisti e ricercato di Organicartdesign, che allestiranno un tracciato di luminescenza naturale dall’eremo al parcheggio della fornace che consisterà di una serie di prototipi di Flyer Light per l’orientamento notturno della passeggiata sotto le stelle che seguirà il teatro di sabato sera; l’installazione rimarrà visibile per tutti e quattro i giorni del festival.
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