SI AUTOCERTIFICO’ “INCENSURATO”: LILLIU CONDANNATO A 4 MESI

LILLIULECCO – Quattro mesi di carcere oltre al pagamento delle spese processuali: questa la condanna per Saverio Lilliu comminata dal giudice del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano. L’accusa rappresentata dal Vpo Pietro Bassi aveva chiesto sei mesi per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

Il 51enne di origine cagliaritana è tra i dieci arrestati nell’operazione “Metastasi” sulle presunte infiltrazioni della ’ndrangheta nella politica e nelle istituzioni lecchesi. Le due vicende (quella processuale e l’inchiesta della DDA milanese) sono collegate: Lilliu aveva commesso il falso autocertificando il proprio status di incensurato per partecipare con la società Lido di Paré srl al bando di gara del Comune di Valmadrera per la gestione della famosa area sul lago. E proprio intorno a quel bando di gara ruota tutta l’inchiesta Metastasi; la srl gestita da Lilliu e l’altro arrestato Redaelli in realtà sarebbe stata saldamente controllata da Mario Trovato, il reggente della “locale” ‘ndranghetista di Lecco fratello del super boss Franco.