EVENTI, BISTROT, PIATTI DI QUALITÀ.
LA NUOVA WALL STREET
CERCA UN SENSO DOPO 25 ANNI

wall street internoLECCO – Qualche particolare in più, sull’imminente riapertura di Wall street, è emerso dalla commissione consiliare di giovedì, alla quale hanno preso parte Thomas Emmeneger, presidente della Fabbrica di Olinda e il presidente dell’Arci provinciale di Lecco Davide Ronzoni, rappresentanti di due dei tre soggetti che hanno costituito l’Associazione temporanea di scopo che gestirà operativamente il bene sequestrato a Franco Trovato oltre vent’anni fa.

“Arriviamo con un po’ di ritardo, non rilevantissimo, ma in ritardo – afferma l’assessore Riccardo Mariani aprendo i lavori –. Le ragioni sono da ricondurre alle opere di ristrutturazione che si sono rivelate più complesse del previsto, al fatto che abbiamo dovuto rifare il bando due volte e infine abbiamo avuto la conferma di due importanti finanziamenti concessi all’Ats dalla Fondazione Cariplo e da Unicredit foundation rispettivamente solo a ottobre 2016 e dicembre 2016. Adesso però ci siamo e il progetto è pronto per partire”.

VIGNETTA wallstreet3

È Emmeneger a spiegare ai consiglieri comunali che “il nodo è collegare l’aspetto commerciale, sociale e culturale. Abbiamo lavorato su questi tre pilastri e dal punto di vista imprenditoriale impiegheremo esclusivamente giovani del territorio, alcuni di loro stanno già facendo un percorso formativo, punteremo sulla qualità del prodotto, che fa molta attenzione al processo di lavorazione e alla qualità delle farine, con cui prepareremo una pasta leggera e ben digeribile. In cucina ci sarà il supporto dello chef Enrico Derflingher”.

Rispondendo al dem Roberto Nigriello, ancora il presidente della Fabbrica di Olinda spiega che “i coperti saranno più o meno 110, con prezzi che varieranno da bassi a medi. Non saranno super-economici perché dietro ci sono prodotti, processi e lavorazioni di qualità. Assumeremo per ora sei o sette persone, non tutte a tempo pieno e poi si vedrà. Dal punto di vista economico, in ogni caso l’attività deve stare in piedi da sola”.

Massimo Riva Movimento 5 stelleÈ proprio su questo punto che anche il consigliere grillino Massimo Riva chiede chiarimenti. “Abbiamo fatto 250 mila euro di investimento straordinario: un terzo a carico della cooperativa, il restante sono contributi a fondo perduto. Quasi metà della spesa è servita per le attrezzature: la cucina è professionale e di qualità, abbiamo spostato il forno al piano terra, visibile fin dall’ingresso; abbiamo realizzato arredi su misura, cercando di ricreare lo stile di un bistrot francese e abbiamo lavorato molto su illuminazione e acustica. Infine abbiamo investito su dei consulenti che ci supportino nella comunicazione e nel marketing e su un sistema del controllo di gestione molto elaborato. L’obiettivo primario è il pareggio di bilancio, in prospettiva di fare 300/400mila euro di ricavo all’anno. In ogni caso abbiamo l’obbligo di presentare ogni sei mesi un rendiconto delle attività con anche dati economici dell’esercizio”.

Per quanto riguarda l’aspetto culturale, “la struttura ospiterà piccoli eventi, iniziative organizzate con Auser e Arci su tematiche da definire. Dal punto di vista della valenza sociale è un progetto con grande capacità inclusiva che prevede percorsi strutturati per inserire nel mondo lavorativo persone svantaggiate. Abbiamo avviato contatti con centri professionali per strutturare percorsi di alternanza scuola/lavoro e con il dipartimento di salute mentale”.

RONZONI DAVIDE ARCI foto Leon Blues“È uno spazio che abbiamo pensato come una realtà per la cittadinanza di Lecco che da buco nero torna ad essere uno spazio frequentato – aggiunge Davide Ronzoni – Lo spazio ha qualche limite, c’è una sala di 70/80 posti a sedere, adattabile per scopi diversi e l’ingresso all’aperto dove si potranno realizzare piccoli eventi. Le attività di programmazione verranno pensate dall’Ats con proposte che arriveranno dalle nostre rispettive realtà, poi vorremmo che le realtà associative e i cittadini si facessero avanti con delle proposte. Un altro aspetto è la parte riguardante la memoria, ci saranno riferimenti all’interno della struttura che ricordano cosa è stato questo spazio e proposte culturali che vanno a ridare il senso a Wall Street dopo 25 anni di inattività”.

Manuela Valsecchi