LECCO – Sembra aver trovato il suo epilogo la vicenda di C. V., lecchese arrestato dai Carabinieri due volte in pochi giorni prima per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale, da scontare agli arresti domiciliari a Margno, e poi di nuovo per essere stato sorpreso su un autobus di linea in direzione Lecco senza autorizzazione.
Questa mattina al Tribunale di Lecco il presidente della corte in composizione monocratica Enrico Manzi ha potuto accertare che si è trattato “non di evasione, che sarebbe per altro la più breve della storia, ma di un fraintendimento – spiega la difesa –. Infatti l’imputato, in carico al Sert di Lecco, a cui si rivolge settimanalmente per la somministrazione di metadone come previsto dal proprio programma di disintossicazione, pensava, anche per l’effetto della crisi di astinenza in cui si trovava, di poter usufruire delle quattro ore concesse dal giudice per andare proprio a Lecco nelle strutture di del servizio di disintossicazione”.
Una volta chiarita questa circostanza il giudice ha disposto “la scarcerazione dell’imputato e la sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari a Margno”, spiegando anche all’uomo di doversi recare “nel luogo del suo domicilio, senza scorta, entro quattro ore dalla scarcerazione”, avvenuta proprio questa mattina, oltre a specificare le modalità per avere l’autorizzazione a recarsi al Sert, sotto la supervisione dei Carabinieri di Casargo.
M. V.