EUROPEE: MAULLU, LA FORZA
(ITALIA) DEL FARE

maullu dadatiMALGRATE- “In Europa bisogna essere forti e competitivi, e per riuscirci ci vuole serietà”. Stefano Maullu, candidato alle europee per Forza Italia, ha le idee chiare: “Le elezioni europee sono sempre state sottovalutate, invece è proprio là che si fanno i giochi: i nostri colleghi delle nazioni scandinave lo sanno bene, infatti hanno sempre mandato personalità competenti e noi dobbiamo fare altrettanto per poter dialogare alla pari.”

Ex consigliere e assessore di Regione Lombardia, oggi amministratore delegato di Tangenziale Esterna di Milano, Maullu è per Fabio Dadati, che ne sostiene fortemente la candidatura, la scelta migliore proprio per queste esperienze: “La conoscenza della macchina amministrativa regionale è indubbiamente un punto di forza se si considera che le misure europee vengono poi attuate entro tale dimensione. Inoltre in Unione Europea si può parlare di “comitatologia”, nel senso che, oltre ai parlamentari e i funzionari, un ruolo importante è rivestito anche dai lobbisti, ossia i rappresentati delle associazioni di categoria. Ovvio che un’esperienza come la sua, a contatto con molte imprese italiane e vicino al mondo dell’associazionismo, non può che essere determinante in senso positivo”.

E proprio l’opera infrastrutturale da 2.2 miliardi di euro, la Tangenziale Esterna, che ha creato 1.500 nuovi posti di lavoro, attraversa quattro provincie ed è realizzata interamente da imprese italiane, sarà realizzata anche con il contributo della Banca Europea degli Investimenti, che ha finanziato il progetto con 700 milioni di euro. “Ho fisicamente accompagnato i funzionari in elicottero per vedere l’avanzamento dei lavori, così da convincerli a finanziarci: abbiamo una cattiva fama che deve scomparire, perché siamo un paese di grande valore.” Un grande orgoglio dunque per un paese che oggi purtroppo vede dilaniato da profonde differenze sociali che ritrova, estremizzate, anche fuori dall’Italia: “Pur considerando un errore aver tolto il “reato di clandestinità”, credo che sia necessario fare le dovute distinzioni. Ci sono persone che provengono da zone di guerra, disperati che si indebitano per raggiungere il nostro paese, in condizioni drammatiche. E’ un problema di geopolitica che riguarda tutta l’Europa: dovremmo investire nelle nazioni problematiche, aiutandole in una crescita economica, che gioverebbe a tali popolazioni, ma anche a noi italiane che potremmo sviluppare le nostre imprese in tali contesti, trasformando un problema in risorsa”.

Fabio Dadati ha concluso l’incontro, ‘poco politico’ e molto concreto, tenutosi al Hotel “Il Griso”, con un breve accenno all’inchiesta di Metastasi: “Sono rimasto sconvolto dal trattamento riservato a Marco Rusconi, a cui va la mia completa fiducia. Il risultato è che i cittadini di Valmadrera percepiscono ora lo Stato quasi come un ‘nemico’ ci cui aver paura. E dove manca la fiducia nello stato, c’è terreno fertile per le mafie. Politicamente non ho mai fatto sconti a Brivio, pur stimandolo come persona, però c’è una frase che ha detto e che condivido: i giudici di Milano non possono aspettarsi di risolvere un problema sociale senza l’aiuto della comunità. In ogni caso leggo l’affluenza dell’altra sera in Sala Ticozzi come una grande voglia di cambiamento da parte dei lecchesi”.

Chiara Vassena