LECCO – In Italia i veicoli elettrici o ibridi costituiscono una minima parte del parco circolante (circa 76.500 unità complessive, pari allo 0,2% del totale), tuttavia negli ultimi anni il settore sta crescendo rapidamente: nel 2013 e 2014 si è registrato un aumento dell’1,3% di auto elettriche o ibride, percentuale che, secondo i dati provvisori, raggiunge il 2% nel 2015 (vedi grafico di seguito).
Insomma l’auto elettrica ancora non ha sfondato, ma sicuramente è uno strumento fondamentale nella lotta contro l’inquinamento atmosferico e il surriscaldamento terrestre. Per portare avanti questa campagna la Provincia di Lecco ha deciso di studiare un piano di “Localizzazione delle infrastrutture di ricarica elettrica“: si tratta individuare dei luoghi in tutti o quasi i paesi della provincia in cui si possano istallare le colonnine per la ricarica elettrica delle auto.
Ad oggi le infrastrutture di questo genere presenti sul territorio provinciale si limitano a poche unità e sono state realizzate per lo più grazie a iniziative private, ce ne sono altre in procinto di costruzione, ma questo per lo sviluppo di una vera e propria rete non basta e lo sviluppo di una rete sembra un mezzo indispiensabile per la diffusione dell’auto elettrica.
Gli obiettivi di questo ambizioso progetto sono quelli di programmare lo sviluppo dei sistemi di trasporto in un’ottica di crescita sostenibile sia economicamente sia ambientalmente, favorire il cambio di mentalità tra i cittadini favorendo sistemi di mobilità moderni e ecosostenibili, creare una rete di stazioni di ricarica coerente sul territorio provinciale.
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E QUELLE CHE POTREBBERO
ESSERE INSTALLATE >>>
Questo piano prevede l’installazione di due tipologie di punti di ricarica: punto di ricarica “normal power“, che consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico di potenza pari o inferiore a 22 kW, esclusi i dispositivi di potenza pari o inferiore a 3,7 kW, che sono installati in abitazioni private o il cui scopo principale non è ricaricare veicoli elettrici; e un punto di ricarica “high power“, che consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico di potenza superiore a 22 kW.
Le ricariche pubbliche “normal power” dovrebbero essere installate lungo la strada così da fornire la possibilità di caricare durante la sosta notturna ai possibili utilizzatori di veicoli ricaricabili da rete non dotati di parcheggio o box privato. I sistemi di ricarica dovranno poi essere posizionati in funzione della presunta domanda, analizzando zone di riferimento con superficie non superiore a trenta chilometri quadrati e prendendo in considerazione parametri significativi quali, abitanti, rapporto posti auto privati/posti auto totali, tasso di motorizzazione (auto/persona). Poi saranno messi nei parcheggi di interscambio al fine di fornire la possibilità di caricare durante la sosta diurna, favorendo posteggi di interscambio con più di 500 auto mediamente in sosta nei giorni feriali e che servono un alto bacino di utenza. Infine nei punti di interesse dove si può offrire la possibilità di caricare durante soste di durata media di una o due ore.
Si privilegerà invece l’installazione di sistemi di ricarica accessibile al pubblico “high power” nelle aree di servizio al fine di fornire la possibilità di ricaricare rapidamente il veicolonel caso il percorso da compiere sia superiore all’autonomia massima del veicolo o in quello di impossibilità di ricaricare a casa o al lavoro. Queste tipologie di sistemi di ricarica devono essere posizionati in funzione della presunta domanda, favorendo le aree di servizio caratterizzate da flusso di traffico elevato e in presenza di spazi adeguati.In ogni caso devono essere installati in aree di servizio poste a distanza non inferiore a venti chilometri e non superiore a cinquanta sullo stesso asse viario. Il sistema “high power” dovrà poi essere previsto nelle stazioni ferroviarie e di trasporto pubblico caratterizzate da un elevato numero di salite e discese di passeggeri, un elevato numero di destinazioni (punti di corrispondenza) e la presenza di tratte a lunga percorrenza.
Gli apparecchi per la ricarica dovranno essere accessibili 24 ore su 24 e sette giorni su sette, salvo casi specifici, e dovranno adottare soluzioni per l’accesso e il pagamento che siano il più possibile interoperabili, funzionali, semplici da utilizzare, facilmente reperibili, integrati con altri servizi di mobilità presenti sul territorio, aggiornati e basati sulle più recenti soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato. In particolare essi consentiranno: accesso e pagamento per utenti dotati di contratto con il fornitore del servizio di ricarica; accesso e pagamento per utenti occasionali ai quali dovrà essere garantita la possibilità di utilizzo dei comuni mezzi di pagamento o in forma diretta o attraverso applicativi web/smartphone e sistemi di pagamento digitale.
Manuela Valsecchi
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NELLE PROSSIME ORE UN NUOVO ARTICOLO CON LA POSSIBILE LOCALIZZAZIONE
DELLE “COLONNINE” COMUNE PER COMUNE