LECCO – Nel Comune più piccolo d’Italia la Lega è il primo partito. Nove i voti che a Morterone permettono a Matteo Salvini la riscossa su Giorgia Meloni, seguita solo da quattro cittadini; in dato percentuale è un 40% contro il 18% di Fratelli d’Italia.
Queste ed altre curiosità saltano all’occhio del cronista sfogliando i gli esiti della tornata elettorale.
Al pari della destra – nel paese amministrato dall’originale alleanza centrodestra-partito gay – si piazza il Movimento 5 stelle, quattro voti, seguito dalle tre preferenze per Unione Popolare con De Magistris, un 13,64% che non ha eguali in tutto il territorio lecchese. Un solo voto al Partito Democratico, l’equivalente del 4,55% dei votanti, che per inciso sono stati 23 su 26 aventi diritto.
Non male come a Morterone, ma anche a livello nazionale il Partito Democratico non ha di certo brillato. Ne è dimostrazione la conquista di soli cinque senatori all’uninominale, cinque ‘bandierine’ che però hanno influito direttamente sulle vicende di casa nostra. Infatti è grazie al successo di Ilaria Cucchi nel collegio uninominale di Firenze (40% i consensi) che Tino Magni entra al Senato, occupando il posto che l’attivista romana in quota Alleanza Verdi e Sinistra ha liberato nel listino plurinominale di Milano.
È sempre una vittoria del centrosinistra che lascia a Calolziocorte Paolo Arrigoni, da dieci anni senatore della Lega. La sconfitta di Maria Cristina Cantù a Milano città, per merito del dem bocconiano Antonio Misiani, fa si che la senatrice di origine varesina si tenga stretto il posto nel listino plurinominale che in caso di successo nello scontro diretto avrebbe invece ceduto ad Arrigoni.
Per un calolziese che non ce l’ha fatta, una concittadina che dalla Sicilia può festeggiare. Parliamo di Michela Vittoria Brambilla, berlusconiana di ferro, già esponente di primo piano di Forza Italia a Lecco e con un passaggio da ministro del Turismo. La Brambilla esce vittoriosa dal collegio uninominale di Gela dove da indipendente ha ottenuto il sostegno della coalizione di centrodestra, conquistandosi un seggio alla Camera dei Deputati.
Cesare Canepari