LECCO – Si chiama ‘Fattore Lecco’ la lista del candidato sindaco Mauro Gattinoni sorretta da altre quattro forze, il Pd che l’ha cercato e scelto, AmbientalMente dell’attuale assessore comunale all’Ambiente Alessio Dossi, ‘Con la sinistra cambia Lecco‘ di Alberto Anghileri e Italia Viva.
E Appello per Lecco di Corrado Valsecchi? Senza menzionarlo Gattinoni gli manda a dire: “Non accetterò nessuna condizione d’ingresso, tranne la lealtà ai compagni di viaggio e nei confronti del sottoscritto”.
Insomma una settimana fa la mano era tesa, oggi la porta è chiusa. Ma la politica si sa è dinamica. Perfino il programma della coalizione intorno a Gattinoni non è definito: “Lo costruiremo insieme, pubblicandolo tra mesi”, ossia in zona Cesarini prima delle elezioni che si ventila essere il 31 maggio prossimo.
In ogni caso dal palco del rione Acquate, dove il candidato è nato ed ha effettuato i primi passi associativi, in piazza della Vittoria da cui è partita ufficialmente la campagna elettorale, Gattinoni ha ben spiegato dove vuole andare. Innanzittutto desidera un cambio di mentalità. “Sentire dire che Lecco è una città morta è un insulto, perché è bella e ci si vive bene” ha detto. Anche se come dimensione è “un catino tra il Resegone e il monte Barro e il San Martino”, deve andare alla velocità di Milano “una metropoli europea a soli 45 minuti di distanza”.
E come farlo? Seguendo tre “R”: Riconoscersi valore, valorizzare le Reti sia di relazione che infrastrutturali e scegliere il Ritmo giusto. Quest’ultimo veloce per l’ostello, il teatro, Bione e porticciolo “Già decisi” e di più lento respiro – il candidato sindaco azzarda i dieci anni ossia due mandati se dovesse vincere – per progetti che vanno dal lungolago, la Piccola (area ferroviaria dove oggi è ospitato il mercato) e i piani d’Erna, il cui sviluppo dipenderà dalle infrastrutture che serviranno questi luoghi. Auspica migliore attenzione e migliori antenne per intercettare fondi a livello nazionale ed europeo proprio in vista di questi obiettivi.
Ha ringraziato chi si è battuto per avere il Politecnico a Lecco (sotto il palco l’anziano Vico Valassi lo ha ascoltato e ricevuto), realtà che insieme al CNR saranno la “fabbrica del futuro” perché vi si trovano “Le intelligenze migliori, la cultura globale” grazie alle quali sarà possibile “intercettare i parametri sui quali una città possibile può crescere”.
Sul piano politico Gattinoni ha esplicitato di essere civico, privo di tessere e iscrizioni a partiti, ma ricordando che: “Vi sono dei valori, delle sensibilità: il rispetto della persona, la cultura del dialogo, il confronto democratico che evidentemente oggi esigono una scelta di campo ecco perché sono candidato del centro sinistra”.
In piazza della Vittoria ad aprire la strada al candidato c’era il sindaco di Seregno, un giovane come Gattinoni, eletto un anno fa, che ha ribadito che un primo cittadino deve saper ascoltare prima di prendere decisioni, accettando che comunque davanti alla scelta ultima sarà comunque solo. E poi tra la folla si sono visti il deputato Gianmario Fragomeli, il consigliere regionale Raffaele Straniero, l’assessore Simona Piazza, il segretario Pd cittadino Alfredo Marelli, e l’ex vicesindaco Vittorio Campione.
N. A.
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