ELEZIONI CONTINENTALI, TSIPRAS:
“UN’ALTRA EUROPA E’ POSSIBILE”

altra europa tspiras 1LECCO – Intervista a Nicolò Ollino, candidato della circoscrizione Nord – Ovest per la lista “L’altra Europa con Tsipras”. Segretario provinciale del partito di Rifondazione Comunista di Asti, con i suoi 25 anni non ancora compiuti, è il più giovane rappresentate della lista che, alle prossime elezione europee di Maggio, sosterrà il greco Alexis Tipras, candidato alla Presidenza della Commissione, per tutti i partiti della Sinistra europea.

Cosa si intende per ‘altra Europa’?
‘L’altra Europa’ rappresenta una soluzione concreta per uscire dalla crisi: tra l’allontanarci dall’Europa e il rimanerci con gli assetti attuali, esiste un’alternativa valida.

Ottenuta la maggioranza nel Parlamento Europeo: cosa fareste per prima cosa?
Un primo passo concreto per ribaltare le politiche di austerity, che hanno aggravato il disagio sociale e non hanno risolto la crisi: eliminare il Fiscal Compact. Il Patto di Bilancio Europeo che, nei paesi più colpiti dalla crisi, ha posto dei vincoli di bilancio nazionale strettissimi: in Italia si sono così imposti tagli di 40 -50 miliardi annuali anno per vent’anni, con l’obbiettivo di dimezzare il debito pubblico. I risultati? Tagli alla scuola, alla sanità, alla sicurezza sul lavoro … insomma meno servizi per i cittadini.

Come si risolve il problema della disoccupazione?
La creazione di nuovi posti di lavoro sostenibile passa attraverso la riconversione ecologica dei poli produttivi industriali in crisi. Un esempio pratico: ad Asti la chiusura di un’industria ha lasciato a casa 2000 persone, si potrebbe trasformarla in una cittadella dell’energia che produca, non solo energia rinnovabile, ma anche nuovo lavoro altrettanto sostenibile.

Fuga dei giovani cervelli, come evitarla?
Sicuramente la creazione di nuovi posti di lavoro contribuirebbe a incentivare i giovani a rimanere in Italia. Ma questo non basta, noi vorremmo rendere omogeneo un sistema di diritti e tutele a livello europeo, che porterebbe l’Italia a innalzare il suo standard eguagliandolo a quello di paesi come Germania, Francia e Svezia. In tutti i paesi europei, ad eccezione dell’Italia e della Grecia, esiste infatti un reddito minimo garantito dallo Stato: si tratta di una forma di rete sociale che permette ai giovani un minimo di sicurezza economica in attesa di trovare un lavoro in grado di mantenerli.

La vostra Europa come si pone nei confronti dello straniero?
Vorremmo cancellare l’immagine di ‘un’Europa-fortezza’ nella quale il migrante è visto come un avversario, un peso, ma costruire un’Europa in grado di accettare e integrare il diverso.
Chi si affida al nazionalismo, come chi propone di uscire dall’Europa, spesso rischia di cadere in atteggiamenti razzisti.

altra europa tspirasCosa significa ‘democratizzazione delle istituzioni europee’?
Uno dei nostri obbiettivi principali è quello di dare centralità alle istituzioni elettive come il Parlamento europeo che oggi legifera su alcuni argomenti ma ha un ruolo marginale in altri. E’ il caso dell’economia, dove impera ingiustamente la ‘troika’, triangolazione di Banca Centrale europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea.

Cosa direbbe a chi non vota, in particolare ai giovani, spesso disinteressati alla politica, ed a chi sente il Parlamento Europeo lontano dai problemi della quotidianità?
Ai giovani chiedo un atto di responsabilizzazione per capire quali proposte portano vantaggi e nuove prospettive: la battaglia per il precariato noi la facciamo davvero! A chi pensa che le elezioni europee non lo riguardino, ricordo che tutte le misure di austerity che hanno influito pesantemente sulla vita di tutti noi, partono proprio dall’Europa.

E a chi si sente sfiduciato di fronte alle continue frammentazioni della sinistra italiana?
Dal 2008 siamo il primo vero tentativo di riaggregazione reale della sinistra del paese: di questa lista fanno parte Rifondazione e SEL, inoltre possiamo contare su numerose forze associative locali e intellettuali del mondo accademico. Spero che il popolo disperso della sinistra possa darci la sua fiducia: per ora abbiamo avuto un’ottima accoglienza, specialmente in Piemonte, ma anche a Lecco è da poco nato un comitato in nostro sostegno.

Cosa possono fare i cittadini per sostenervi?
Innanzitutto firmare per la presentazione della lista: l’obbiettivo a livello nazionale è di raccogliere 150.000 firme. Inoltre spero si inneschino meccanismi di volontarismo e sostegno alla nostra lista, ad esempio contribuendo a diffondere il nostro messaggio.

Chiara Vassena