E dunque, come anticipato in via esclusiva su Lecco News già un mese fa, sarà proprio Ezio Vergani il prossimo presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco.
Insomma, guida lecchese per l’ente camerale: apparentemente un successo. Poi se andiamo a verificare anche solo quanto emerge a pelo d’acqua è chiarissimo
1) che l’alternanza con Como (finora presiedeva “l’altra sponda” del Lario con Galimberti) era nei patti, quindi nulla di che festeggiare
2) che il cosiddetto “Sistema Lecco” non ha fatto un lavoro da strapparsi le vesti per la felicità: Vergani rappresenta la volontà di Confindustria che sempre comanda tra le associazioni datoriali e anche in questo giro ha “imposto” il suo nome, non esattamente un “big”
3) che appunto, alla guida della CCIAA arriva una figura sparita dai radar da un bel po’, con carta d’identità pesante vista l’età avanzata e ben lungi da scaldare i cuori dei lecchesi (per capirci: un tempo c’era un certo Vico Valassi, ora ci si deve accontentare, con tutto il rispetto). E allora, definire l’operazione come una sorta di “vittoria di Pirro” per Lecco e relativo sistema non appare una forzatura. Alla fine, l’unico aspetto sbandierabile è la questione della lecchesità, dell’alternanza mantenuta.
E ci mancava pure il contrario.
Di Vergani tutti dicono che è bravo ma ha una certa età, quasi ottuagenaria. E quel “bravo” sembra un po’ il classico giro di parole quando si descrive come “ricca di personalità” una signora di aspetto non particolarmente affascinante.
Non manca chi, a proposito del nuovo presidente, sottolinea come questi sia fuori dai giochi da un ventennio. Il che non è banale: lo si dovrà infatti rendere partecipe dei più importanti dossier locali, lecchesi ma pure comaschi. Roba di peso, su cui aggiornare Vergani (dalla questione turismo alla formazione alla delicata partita delle infrastrutture e così via). Magari in parte ne sarà a conoscenza, ma i dubbi in merito sono leciti.
In questo, è prevalso come detto il solito jus primae noctis di Confindustria, apparentemente senza ostruzione alcuna da parte delle altre categorie: da subito un sì senza entrare nel merito e dopo aver “sacrificato” il nome caldeggiato da Confcommercio di Fabio Dadati (uno come si dice oggi “sul pezzo”, giovane, preparato e in crescita), talmente caldeggiato da averlo appunto bruciato – come candidato alla presidenza. A lato della discussione sull’albergatore e ristoratore già assessore provinciale al Turismo e non solo, ci si poteva attendere almeno un confronto intorno a una rosa di nominativi, ma questo a quanto pare non è avvenuto. Un lavoro dunque di non grande qualità.
Le malelingue riferiscono poi del consueto lavorio sottotraccia dei direttori delle associazioni, concluso con questa candidatura diventata ora una nomina pressoché acclarata. E che come detto non esalta più di tanto, manco i più accaniti partigiani del localismo. Con qualche retro pensiero ancor più malizioso, collegato allo sviluppo territoriale “proprio verso Como” della potente associazione degli industriali oggi di Lecco/Sondrio.
Poi magari Vergani ci sorprenderà. Ma il super debuttante a capo di questa grossa Camera di Commercio dovrà affrontare nell’immediato temi delicati quanto ardui, dalle società strategiche con il loro futuro (Como Next, Villa Erba, Lario Fiere e quant’altro, anche qua con potenziali problemi di alternanza alla guida tra comaschi e lecchesi, strategie eccetera) alla questione nodale del ruolo stesso di via Tonale.
Ormai una “cattedrale nel deserto”, la sede di Lecco della CCIAA va riattivata come luogo di approfondimento, visto che oggi come oggi rappresenta più uno sportellificio che quel crocevia decisionale un tempo al centro del sistema. Quando era “solo” di Lecco e condotta da nomi certamente non di secondo o terzo piano.
S. T.
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LA NOSTRA ANTICIPAZIONE (12 OTTOBRE):
ESCLUSIVA LCN: LECCHESE IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO. SARÀ EZIO VERGANI
LA CONFERMA, POCHE ORE DOPO LA NOSTRA ANTEPRIMA:
“MI MANDA CONFINDUSTRIA”. LA CONFERMA UFFICIALE DEL NOSTRO SCOOP: VERGANI CANDIDATO N.1 DELLA CCIAA