LECCO – Potrebbe essere ricordato come il miracolo di San Nicolò. Perché è vero che la Calcio Lecco è fallita (la seconda volta) nel giorno della festa patronale, ma era ormai scontato dato che richiesto perfino dall’avvocato di via don Pozzi. Ciò che mantiene viva la speranza è la concessione dell’esercizio provvisorio da parte del tribunale cittadino.
Serviranno, però, garanzie economiche. Per questo è stato nominato il commercialista Mario Motta come curatore fallimentare. “Il tribunale ha ipotizzato l’esercizio provvisorio e mi ha dato mandato di verificare se ci sono o meno le basi – spiega il professionista –: serviranno entrate certe la cui somma supererà le uscite”. Venerdì Motta accetterà l’incarico e poi parlerà con i giocatori, l’allenatore Stefano Cuoghi, l’amministratore unico Sandro Meregalli e vedrà come è la situazione. Poi valuterà anche se ci saranno nuovi contratti pubblicitari, indispensabili per proseguire la stagione.
“Chiunque voglia contribuire per salvare il Lecco può farlo – spiega –, solo così si potrà mantenere il valore più importante del club, ovvero il titolo sportivo”. Che è il permesso di giocare nella serie D al momento. La stagione del Lecco, però, non è ancora salva: nelle prossime settimane infatti potrebbe terminare l’esercizio provvisorio. “Se dovessi verificare che non ci siano entrate certe che coprano le uscite, dovrei fare una relazione in cui revocherò l’esercizio. E a quel punto perderebbe anche il titolo sportivo”.
Essendosene andati tutti i big di categoria serviranno circa 40mila euro. Le spese più grosse sono rappresentate dalle bollette di acqua, corrente e gas. Con il mercato di dicembre potrebbe arrivare qualche giocatore a dare man forte ai ragazzini che, comunque, si sono comportati bene domenica. In ogni caso si tratterà di calciatori che si accontenteranno di un minimo rimborso spese.
F.L.