DUE E INCONCILIABILI, CAOS TESTAMENTI (ED EREDITÀ) DI CARLO GILARDI

LECCO – Spuntano più testamenti, in aula serpeggia il panico e il giudice Giulia Barazzetta rinvia l’udienza per prendere visione dei documenti. Sta diventando una guerra il testamento, meglio I testamenti, di Carlo Gilardi.

Nell’udienza di questa mattinata, davanti al giudice Giulia Barazzetta, l’avvocato Caterina Casti, costituitasi parte civile nel processo con imputati quattro extracomunitari accusati di circonvenzione di incapace nei confronti del Gilardi, ha prodotto un testamento del 12 novembre 2022 e aperto lo scorso 16 dicembre davanti al notaio Guido Brotto che lascia una parte importante del patrimonio alla sorella Giuseppina.

Questo fa seguito a quello del 31 agosto 2020, prodotto nella penultima udienza dall’avvocato Chiara Brizzolari e aperto davanti al notaio Luca Donegana a metà novembre in cui Carlo Gilardi affidava tutto il suo patrimonio al badante Brahim El Mazoury dichiarando che la sorella non ne aveva bisogno perché benestante. Un colpo di scena con la battaglia sui testamenti appena iniziata che è destinata a tener banco nelle aule del tribunale civile di Lecco. Tra l’altro l’ex badante di Carlo Gilardi è stato condannato dai giudici della IV sezione della Corte d’Appello di Milano a un anno e 8 mesi, alla restituzione di 18mila euro e al pagamento delle spese processuali.

Ora serpeggia un dubbio: dichiarato a suo tempo “affetto da una patologia psichiatrica che ne inficia la capacità di intendere e volere” (ma mai interdetto), come avrebbe potuto scrivere i testamenti il professor Gilardi? Poi: qual è quello veritiero tra i due?

Un quesito che forse troverà una risposta nelle aule del tribunale di Lecco. Nel frattempo il processo a carico di quattro extracomunitari: Abdelmalak Rougui, 40 anni, marocchino, Hichem Horroun, 45 anni, algerino, Khalifa Mejbri, 40 anni, tunisino e Nedal Abushunar, 49 anni, israeliano d’origine, accusati di circonvenzione di incapace è stato aggiornato a gennaio, così il giudice, l’accusa e le parti possono prendere visione di tutti gli atti.

A. Pa.