LECCO – Il comandante provinciale della Guardia di finanza di Lecco, tenente colonnello Corrado Loero presenta il bilancio dell’attività operativa del Corpo nel lecchese per l’anno 2015.
371 le verifiche che hanno portato a accusare di reati finanziari 37 persone e 24 evasori totali. L’evasione fiscale per quanto riguarda scontrini e fatture raggiunge il 30%, vi sono state inoltre numerose importanti operazioni d’indagine che hanno permesso di sgominare, tra i tanti, anche un sistema informatico pensato appositamente per celare parte del fatturato e di individuare le responsabilità di una società di riscossione tributaria che operava per 800 comuni in tutta Italia. Particolare attenzione è stata data ai casi di corruzione e alla mala gestione del denaro pubblico, il comando lecchese si è inoltre distinto per aver garantito il diritto d’autore in rete e per essere intervenuto su un’ampia rete di traffico di droga.
L’attuale quadro socio-economico determina una forte responsabilizzazione della Guardia di Finanza nel contrasto dei fenomeni illeciti più gravi e complessi, in grado cioè di mettere a rischio contemporaneamente più interessi nonché di sottrarre ingenti risorse all’intera collettività.
L’impegno del Corpo, in linea con le direttive tracciate dall’Autorità di Governo, è basato su tre obiettivi strategici (il contrasto all’evasione, all’elusione ed alle frodi fiscali; il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica ed alle illegalità nella pubblica amministrazione; il contrasto alla criminalità economico finanziaria) ed uno strutturale (il concorso alla sicurezza interna ed esterna del paese).
Gli obiettivi strategici sono a loro volta divisi in piani operativi – diretti ad aggredire sistematicamente i più gravi fenomeni illegali di natura economico-finanziaria – che rappresentano una griglia organizzativa strategica sulla quale predisporre le attività programmate in sede locale, a seconda delle peculiarità del territorio ove si opera.
Considerata la natura prioritariamente investigativa che contraddistingue la Guardia di Finanza, le rinnovate linee strategiche risultano indirizzate a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni illeciti più gravi ed insidiosi, a migliorare ulteriormente la qualità degli interventi ispettivi e ad assicurare una sempre maggiore concretezza dei risultati conseguiti, anche attraverso la metodica aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati.
L’obiettivo di fondo di questo complesso di azioni è la tutela dell’economia legale e delle imprese rispettose delle regole e dei cittadini responsabili, garantendo al contempo allo Stato, all’Unione Europea ed agli enti locali il regolare afflusso ed il corretto impiego delle risorse destinate al benessere della collettività ed al rilancio dello sviluppo economico e sociale.
1. Contrasto all’economia sommersa, all’evasione, all’elusione ed alle frodi fiscali.
In tale contesto l’attività del Corpo è finalizzata al contrasto delle frodi fiscali e dei fenomeni evasivi più aggressivi individuati sulla base dell’attività di intelligence, dell’analisi di rischio, del controllo economico del territorio e della valorizzazione ai fini fiscali di ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisite nel corso delle indagini di polizia giudiziaria. Proprio per costituire patrimonio informativo dal quale attingere per l’esecuzione di sempre più mirate attività di polizia economico finanziaria è stato ribadito come esista l’obbligo, in capo a tutte le Amministrazioni dello Stato, di comunicare alla Guardia di Finanza informazioni di possibile rilevanza fiscale delle quali dovessero venire a conoscenza in ragione dei rispettivi compiti.
Le Fiamme Gialle lecchesi, nell’anno 2015, per contrastare l’evasione e le frodi fiscali, hanno effettuato 371 verifiche che hanno portato all’individuazione di 37 persone accusate di reati finanziari e di 24 evasori totali.
Nel settore dei controlli strumentali – ricevute e scontrini fiscali – è stata constatata una percentuale di irregolarità che ha raggiunto circa il 30%. Dati che, proporzionalmente, risultano analoghi a quelli rilevati in ambito nazionale.
Oltre 500 i controlli effettuati sulla circolazione delle merci su strada, di cui 100 inerenti prodotti petroliferi; nel settore sono stati sequestrati poco meno di 3 mila kg di prodotto privo di documenti accompagnatori. In buona sostanza trattasi di attività di controllo eseguita nei confronti di piccole cisterne di gasolio da riscaldamento che, dopo aver effettuato lo scarico del combustibile, trattenevano truffaldinamente parte del prodotto per poterlo utilizzare o addirittura venderlo clandestinamente.
Proprio durante un servizio di controllo su strada, a seguito di uno scarico parziale di combustibile, i finanzieri hanno scoperto, nel meratese, una stazione di servizio completamente abusiva, che, in spregio alle più elementari norme di sicurezza erogava il carburante sottratto – attingendolo da una cisterna interrata – per il tramite di una artigianale colonnina.
Sempre riguardo al contrasto alle frodi nel settore delle accise, continuano gli interventi sistematici condotti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburante, volti a riscontrare l’effettivo quantitativo erogato dalle colonnine, la qualità dei prodotti ed il rispetto degli obblighi in materia di corretta informazione all’utenza sui prezzi praticati. Centocinquanta i soggetti identificati come possessori di beni rivelatori di un’alta capacità contributiva.
Nel contrasto all’economia sommersa ed alle frodi fiscali le Fiamme Gialle di Lecco, nell’ambito di una operazione denominata “money around”, hanno condotto una mirata attività di intelligence grazie alla quale è stato possibile identificare un’impresa operante nel settore pubblicitario che ha utilizzato fatture false ottenendo un illecito risparmio fiscale. Sono state sequestrate disponibilità liquide, beni immobili ed autovetture per un valore di oltre 1.5 milioni di euro.
Incardinata nel settore del contrasto all’evasione fiscale anche l’attività ispettiva eseguita nei confronti di due società che hanno per anni drasticamente abbassato in modo fraudolento la base imponibile utilizzando sia fatture per operazioni inesistenti, che sovrafatturando servizi realmente effettuati. L’indebito vantaggio economico veniva reimpiegato in una società immobiliare proprietaria, tra l’altro, di un castello con piscina. Sequestrato anche quest’ultimo insieme a circa 500 mila euro ed una Ferrari.
Nel campo dell’ultima frontiera dell’evasione si deve citare una operazione denominata “Black Storage”, che ha permesso, una volta individuato un software appositamente ideato per occultare parte della contabilità, di segnalare i professionisti che lo utilizzavano per gravi inadempienze di carattere fiscale.
Per chiudere con l’attività di contrasto all’economia sommersa si evidenzia come siano state eseguite, tra le altre, quattro verifiche fiscali nei confronti di professionisti evasori totali.
Nell’evidenziare come il Corpo tenda quanto più possibile ad effettuare una preventiva ed accurata selezione dei soggetti da sottoporre a controllo – al duplice fine di indirizzare le forze verso i fenomeni più gravi e limitare l’impatto ispettivo sulle attività economiche – si torna a ribadire quali siano gli effetti negativi dell’evasione sull’economia e come la stessa danneggi le risorse economiche dello Stato ed ostacoli la normale concorrenza. In sintesi chi utilizza false fatture e realizza frodi fiscali non è – e non può essere – un contribuente in difficoltà ma è un vero e proprio criminale fiscale che sottrae risorse importantissime per lo sviluppo del Paese e la ripresa del processo di crescita economica.
2. Tutela della spesa pubblica e contrasto ai reati contro la Pubblica Amministrazione
Il regolare utilizzo delle risorse pubbliche di origine nazionale o comunitaria ha assunto un rilievo centrale nelle attività del Corpo con l’acuirsi della crisi economica, ridisegnando il margine d’intervento pubblico nei diversi settori dell’economia. La lotta agli sprechi di denaro pubblico ed alla corruzione consente un utilizzo trasparente ed efficiente dei finanziamenti nazionali e comunitari.
In questo settore le Fiamme Gialle di Lecco hanno eseguito interventi in materia di prestazioni sociali agevolate e ticket sanitari, riscontrando irregolarità nel 75% dei casi.
In materia di reati contro la Pubblica Amministrazione e dei connessi danni erariali si cita “Riscossione Fantasma” e “I conti non tornano”. Attività investigative scaturite e sviluppate in ambito penale – dove è stato eseguito un arresto per peculato, decine di denunzie e sequestri per 7 milioni di euro – per proseguire poi come indagini amministrative sotto l’egida della Magistratura Contabile. L’attività ha permesso di far luce sulle responsabilità contabili di una società di riscossione tributaria che versava solo parzialmente gli incassi di quanto riscosso nelle casse dei circa 800 comuni che in tutta Italia gli avevano affidato la gestione dei tributi. È un motivo d’orgoglio evidenziare come, sia durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario da parte della Magistratura Ordinaria, che durante l’inaugurazione effettuata dalla Corte dei Conti, entrambi i servizi siano stati evidenziati come esempio di efficacia ed efficienza.
Comparto specifico della lotta agli sprechi ed al cattivo uso del denaro pubblico è il contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione che per il Corpo costituisce assoluta priorità. A tal riguardo, si citano le operazioni “All Clean”; “Iena ridens” (solo per la parte di danno erariale) e “Cioccolatini extra fondenti”. Tutte attività in materia di contrasto alla corruzione di pubblici funzionari. La prima ha permesso di fare luce su alcuni episodi di corruzione posti in essere da un dipendente dell’ASL di Lecco incaricato del servizio di controllo igiene negli esercizi commerciali, la seconda di un funzionario dell’amministrazione finanziaria, l’ultima di un tecnico comunale. Il comune denominatore è che tutti hanno ottenuto denari in cambio di atti contrari al dovere d’ufficio. Le attività si sono concluse con sei arresti e numerose denunzie. Il recupero del danno erariale, ancora in corso, ha portato nelle casse dello Stato circa 2 milioni di € provenienti da reato.
Inutile sottolineare come la corruzione alteri le regole della sana competizione tra imprese, danneggi gli onesti e faccia aumentare i costi dei servizi pubblici. Senza considerare che contrastare la corruzione significa rilanciare l’economia garantendo meritocrazia.
3. Contrasto alla criminalità economico-finanziaria
Obiettivo essenziale è colpire la criminalità nel cuore dei propri interessi economico – patrimoniale, attraverso l’individuazione ed il conseguente sequestro di beni e ricchezze illecitamente accumulati, dare cioè la massima concretezza all’attività investigativa, nella convinzione che sottrarre i beni ad evasori seriali rappresenti un efficace strumento per togliere risorse a chi si arricchisce indebitamente a spese della collettività. E’ con questa convinzione che Le Fiamme Gialle Lecchesi hanno eseguito sequestri per oltre 4 milioni di euro ed avviato proposte di sequestro di beni per circa 20 milioni.
Attività finalizzate ad ottenere confische classiche, per sproporzione ovvero per equivalente, utilizzando così tutti gli strumenti normativi previsti per aggredire i patrimoni illeciti. A tal proposito, si ribadisce la perfetta intesa con la locale Procura della Repubblica sotto la direzione della quale si sono concluse importanti attività investigative, spesso connotate da complessità e tecnicismo.
Anche nel settore dei reati fallimentari prosegue il percorso di reciproco arricchimento professionale e confronto con l’Autorità Giudiziaria di Lecco. In questo delicato comparto, reso ancor più periglioso dalla congiuntura economica il Corpo svolge la propria azione, intervenendo nella rilevazione di condotte penalmente rilevanti. La ricerca di condotte illecite, poste in essere da parte dell’imprenditore fallito, finalizzate a distrarre o occultare i propri beni per recare pregiudizio ai creditori, fa parte delle attività a tutela delle regole della leale concorrenza e della salvaguardia dell’intero sistema economico, oltre a restituire ai creditori quanto dovuto.
Fondamentale per arricchire il patrimonio informativo risulta l’analisi delle sospette movimentazioni di denaro, in tale contesto sono stati eseguiti nell’arco dell’anno appena trascorso 57 approfondimenti di natura valutaria. Proprio da un approfondimento della specie è scaturita “Dirty Paint”, operazione nella quale sono stati denunciati due coniugi per il reato di usura. Dall’esame della documentazione bancaria dei soggetti sono emersi gli elementi che hanno confermato l’erogazione di considerevoli prestiti di denaro, restituiti poi con l’applicazione di un tasso d’interesse usuraio che varia dal 112 al 248%.
4. Controllo del territorio; lotta alla contraffazione; alla pirateria audiovisiva ed informatica ed al traffico di droga
Le funzioni della Guardia di Finanza si estrinsecano anche nel contrasto ai traffici illeciti e nel concorso alla pubblica sicurezza trovando un’importante manifestazione nel “controllo del territorio”. Proprio il costante controllo del territorio, unito alla puntuale e precisa attività info investigativa, ha portato ad individuare un soggetto che all’interno della propria abitazione aveva installato una vera e propria centrale di masterizzazione di opere protette da diritto d’autore. Sequestrati computers, hard disk, masterizzatori e numerosi supporti magnetici.
Sempre nel campo della tutela del diritto d’autore, ma di più ampio respiro, si colloca il servizio denominato “#Shelter” durante il quale è stato possibile – mediante l’utilizzo di sofisticate tecniche informatiche – giungere all’oscuramento di quaranta portali che permettevano l’illegale fruizione di diverse migliaia di opere audiovisive tutelate dal diritto d’autore. Oltre 100 mila i contatti giornalieri, particolare questo che, unitamente alla presenza di banner pubblicitari, ha permesso di stabilire il fine di lucro, elemento fondante per poter procedere.
Attento è il controllo sulle merci contraffatte finalizzato a contrastarne la vendita ma soprattutto a ricostruirne la “filiera del falso”. E’ nell’ambito dei servizi predisposti ai fini della prevenzione e della repressione di questo fenomeno che si colloca il sequestro, nel meratese, di svariate confezioni di profumi dai nomi prestigiosi. La meticolosa analisi della documentazione contabile relativa all’acquisto della merce contraffatta ha consentito di risalire parte della filiera distributiva, permettendo di effettuare un alto sequestro di merce contraffatta. La contraffazione rappresenta uno dei crimini maggiormente dannosi per l’economia legale. La produzione sommersa che alimenta il mercato del falso favorisce la diffusione di altri gravi illeciti quali il lavoro nero, il riciclaggio, l’evasione fiscale e contributiva, il commercio abusivo. Inoltre non bisogna dimenticare come i prodotti contraffatti sovente non rispettino le norme e i requisiti di sicurezza richiesti dagli standard europei.
Sempre nell’anno 2015, la Fiamme Gialle lecchesi hanno eseguito complesse attività di polizia giudiziaria volte a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti. Le investigazioni nell’ambito di due distinte operazioni “July 2014” e “Dondi” hanno riguardato un sodalizio criminale italo – albanese, operante tra le province di Lecco, Milano, Monza, Bergamo e Brescia. Nell’ambito di queste attività sono state tratte in arresto 30 persone, sequestrati 95 kg di cocaina oltre ad attività commerciali, immobili, autovetture, armi e circa 300 mila euro in contanti proventi della vendita della droga. L’analisi della “documentazione contabile” reperita ha permesso di quantificare il giro d’affari annuo del gruppo criminale: 400 kg la droga e 35 milioni di euro i proventi del reato.