DON CHISCIOTTE DELLA FORESTA
MAURO CORONA STREGA IL SOCIALE
COL SUO SGUARDO SUL MONDO

CORONA AL SOCIALE 1PLECCO – Ieri sera Mauro Corona è stato ospite a Lecco, al Teatro della Società: si tratta ormai di un appuntamento fisso, rinnovato ogni anno dallo scrittore friulano. La serata ha trattato anche di natura e montagna, anche se per lo più è stato un discorso a ruota libera.

Come si fa a parlare di montagne quando nel mondo accadono queste cose?” ha esordito Corona davanti al numeroso pubblico lecchese. “Viviamo in un epoca confusa e balorda, dove ognuno pensa solo al proprio orticello e pensiamo che la guerra sia solo negli altri. Ma io credo che la guerra siamo noi: basta guardare cosa succede al semaforo se ci attardiamo qualche secondo a ripartire“. Lo scrittore ha poi continuato facendo anche riferimento al furto avvenuto poco prima dell’incontro: “Certo bisogna essere tolleranti, ma è vero che quando poi tocca a noi può cambiare tutto. Io ad esempio mi reputavo un pacifista, ma mi sono sentito profanato dal furto dello zaino. Quindi sinceramente non so come sarebbe finita se avessi incontrato l’autore del furto”.

“La montagna può essere il punto da cui ripartire? Certo che sì, ma bisogna anche creare uomini adatti alla montagna. Siamo in una società in cui la persona giudicata intelligente è quella  di successo, è quella che fa soldi. C’è sempre l’idea di approfittare, di sfruttare. Bisogna ripartire da altri valori per poter poi ripartire dalla montagna. Per questo si potrebbero organizzare lezioni didattiche nelle scuole, per far riscoprire la natura e tutto ciò che la riguarda. In questo senso stavo appunto scrivendo un racconto, che parla di questo ricco ingegnere delle nuove tecnologie, che si trasferisce in montagna, e il suo non accontentarsi lo porterà a conseguenze disastrose per l’ambiente”.

corona3Per il resto Corona ha intrattenuto il pubblico presente con il suo stile unico, ricco di simpatia e semplicità, ma anche di citazioni e di aneddoti. Emblematico il bicchiere di vino richiesto dallo scrittore, che lo ha accompagnato nei suoi racconti. Non sono mancate comunque le critiche alla società: “Dovremmo scegliere i nostri governanti non solo in base alle idee politiche, ma in base alla loro biblioteca. Servirebbe un patentino per fare i politici, come del resto servirebbe anche per fare i genitori”.

Non sono mancati momenti più goliardici, come quando lo scrittore ha annunciato “l’imminente uscita di due libri, previa fuga in Svizzera” sulla scia del successo di 50 sfumature di grigio: “Tre pennellate al posto giusto” e “L’eros venerando (Cinque buoni motivi per frequentare donne anziane)“.

La serata è poi continuata parlando delle figure e dei luoghi che hanno più segnato l’infanzia e il vissuto di Corona,  ma anche di alberi. “Gli alberi sono persone e viceversa. Se sei un albero, non bisogna illudersi di esserne un altro: pubblicità e mass media illudono i giovani. Per quanto mi riguarda, mi piacerebbe essere un larice, ma in realtà è il carpino: è testardo, cocciuto, gobbo, storto, brutto, ma tenace, leale, imperioso, permaloso, impulsivo. È il don Chisciotte della foresta, è un perdente nato, perciò invincibile“.