Pochi giorni fa il Sindaco di Pescate Dante De Capitani ha lanciato una “Campagna per la salvaguardia dell’identità territoriale”.
“Nei secoli, sulla terra, nel vento e…. nel lago: La Famiglia non cambierà mai…”
E il suo commento, sotto al post: “In un mondo dove si celebrano gay pride, uteri in affitto, adozioni gay, madonne con la barba e san Giuseppe effemminati, dovremmo esibire il crocifisso più spesso, non nasconderlo”.
Forse per cercare di dare valore e credibilità alla sua affermazione, ha accompagnato il tutto da una foto di due cigni. Probabilmente voleva dimostrare che anche la natura prevede che la famiglia sia composta da un maschio e una femmina.
Peccato che l’esempio del cigno sia uno dei meno azzeccati che potesse fare. Infatti, un quarto delle coppie di Cygnus atratus è costituito da due papà. Ovviamente i maschi non depongono le uova. Quindi si accoppiano con una femmina, aspettano che sia lei a deporle e a quel punto la abbandonano, scegliendo un maschio con cui crescere la prole. E a quanto pare, questi padri sono bravissimi e ai loro pulcini non fanno mancare proprio nulla. Tanto che il loro successo riproduttivo, secondo diversi studi, è persino maggiore di quello delle coppie eterosessuali.
Detto questo, chiediamo al Sindaco perché si senta minacciato dall’idea che esistano i matrimoni fra coppie omosessuali e le famiglie arcobaleno. “La Famiglia” cui fa riferimento, è quella “tradizionale” composta da una madre e un padre. Nessuno ha intenzione di cambiare la composizione di questo nucleo.
Tuttavia, sarebbe falso credere che sia l’unico capace di dare alle bambine e ai bambini ciò di cui hanno realmente bisogno: un ambiente amorevole e sicuro, capace di fornirgli gli strumenti necessari per diventare una persona che sia anche membro attivo per la società.
Diversi bambine e bambini in Italia non sono cresciuti dai loro genitori biologici, o non sempre da entrambi. Oltre alle famiglie arcobaleno, ci riferiamo anche a tutti coloro che sono cresciuti da un membro della famiglia che non è il genitore biologico ma ne hanno la responsabilità genitoriale.
Dagli anni 70 ad oggi, sono centinaia gli studi delle associazioni medico-scientifiche che si sono concentrate sullo studio di questi casi, fra cui quello delle famiglie arcobaleno. Da quasi tutti gli studi, è emerso che i bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali o non costituite dai genitori biologici, non presentano alcuna difficoltà né nel corso della crescita né durante la loro vita da adulti. Anzi, sembrerebbe che i bambini cresciuti da coppie omosessuali abbiano la tendenza ad essere più tolleranti verso il prossimo e a comprendere la diversità.
Invece, per quanto riguarda gli studi che si sono rivelati “contro” le famiglie omogenitoriali, sono stati riconosciuti come scientificamente inattendibili. Infatti, ne è stata ritirata la pubblicazione.
Ciò significa che, ad oggi, non esiste alcun documento scientifico accreditato che sostenga che i nuclei familiari “non tradizionali” siano un problema per i bambini.
Detto ciò, se ancora i modelli di famiglia diversi da quello più comune vengono percepiti come una minaccia dal Sindaco di Pescate, forse i valori cui fa riferimento sono troppo fragili per una “Campagna di salvaguardia dell’identità territoriale”.
L’associazione Renzo e Lucio
LGBT+ Diritti
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